Proviamo a rimescolare un po’ le carte e a metter i padri e le madri in cattedra… Sì in cattedra: dispensatori di saperi derivati dall’esperienza, ahimè spesso troppo tremendamente maestra di vita, e consultiamoli… facendoli anche docere.
Nel mio primo mandato da Assessore (2004–09) ho cercato di impostare i presupposti di questo percorso, anche mediante l’istituzione della Consulta Comunale per il Superamento dell’Handicap, l’apertura dello sportello Informahandicap con uno “Spazio Risorse” che potesse fornire argomenti documenti e sostegno ai cittadini diversamente abili, ai familiari, alle istituzioni compresi gli operatori del settore.
A cavallo tra il vecchio e il nuovo mandato amministrativo (2009 –2014) si è felicemente inserita la proposta di questa rassegna che ci fa riflettere su come, a parità di strumenti, dati e opportunità, la differenza la fa proprio l’esperienza, la relazione, il rapporto di sperata reciprocità a volte vissuto nel dubbio e nella tremebonda incertezza che l’altro (tuo figlio disabile, il tuo compagno, il mondo) siano in grado di comprenderti, di accendere la spina della connessione relazionale con te, comunque intesa.
Allora le Istituzioni studiano il libro della vita di queste persone e umilissimamente imparano condividendo. Sì perché quello che resta e conta è la condivisione attenta e disponibile. Fare da nave scuola per altri, magari non percependolo…
Questa è la sfida degli uomini e delle donne che si sono cimentati nell’avventura di scrivere, riprendere, fotografare, sceneggiare la loro eccezionale storia (in tutte le accezioni del termine).
Un abbraccio grato a Igor “Qualsiasi cosa possano dire queste pagine a chi le leggerà, in fondo, spero riescano a dire dagli occhi del padre che le ha scritte, che uno sguardo che impara è uno sguardo che insegna”; a Lesley “È una storia che trascende tutte le barriere di razza, classe e genere. Qualunque famiglia, in qualunque momento e in qualunque luogo, può trovarsi di fronte alla realtà della disabilità. Spero che, giungendo al punto del volume in cui l’invalidità di Molly appare con tutta la sua evidenza, il lettore si sia già affezionato alla persona contenuta in un involucro tanto delicato”; a Stefano “Scoprire in prima persona che cosa significa vivere con qualcuno che, scomodo al cuore e alla ragione, viene da altri definito ‘matto’”; a Daniela “Nonostante le incertezze scommetto su di te e credo tu possa avere tutto, l’infanzia più serena possibile e la vita adulta che sboccerà”.
Un grazie particolarissimo all’amica Dott.ssa Piera Carlini, compagna dalla prima ora, Responsabile del Servizio Integrazione Sociale Minori del Comune di San Lazzaro.
A tutti gli amici della cooperativa Accaparlante, che hanno pensato, proposto e sostenuto questa esperienza sanlazzarese, va la mia richiesta di proseguire l’impresa iniziata nel lavorare insieme che ha portato, tra l’altro, tanta fraternità e competenza.
Continuiamo a faticare insieme perché il percorso fatto si consolidi e diventi vita condivisa.
Lasciando ciascuno alla lettura e alla meditazione del materiale prezioso, auspico che il percorso di condivisione intrapreso continui, estendendosi anche ai lettori, a vario titolo, della rivista, ai quali chiedo, se lo ritengono, di avviare un dialogo- confronto “Da San Lazzaro di Savena al… Mondo”, per la vita piena della nostra gente.

Maria Cristina Baldacci
Assessore alla Qualità della Salute, Diversabilità e Politiche per la Famiglia
mc.baldacci@comune.sanlazzaro.bo.it
 

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