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8.3. Formare una coscienza storica: le gocce di memoria

Abbiamo chiesto a Morena Melchioni, del Laboratorio delle Meraviglie, Scuola Media di Marzabotto (BO), un’insegnante e un’amica con cui collaboriamo da tempo, di raccontarci il lavoro che svolgono rispetto al racconto e all’elaborazione della memoria, anche e soprattutto quando la memoria ha a che fare con la guerra o le stragi e agli strumenti che hanno deciso di utilizzare per fare ciò.

Ci racconti cos’è il Laboratorio delle meraviglie?

Da anni portiamo avanti un progetto che, partendo dal ricordo dell’Eccidio di Marzabotto, crea ponti di memoria e sprona alla cittadinanza attiva. Tutto è nato nel Laboratorio delle Meraviglie della Scuola Media di Marzabotto. Inizialmente pensato dagli educatori e dagli insegnanti di sostegno della scuola, per offrire ai ragazzi certificati, con disagio sociale o appena arrivati da paesi stranieri, uno spazio che rendesse possibile l’apprendimento indiretto, attraverso attività esplorative e creative, si è poi aperto a tutti valicando le pareti scolastiche. I nostri laboratori, infatti, nel tempo si sono ampliati proponendo attività di approfondimento su tematiche di educazione alla cittadinanza che coinvolgono la scuola intera: insegnanti, alunni, fino alle famiglie e alla amministrazione comunale, proseguendo quindi anche fuori dalla scuola. Anzi i progetti che stiamo portando avanti sulla Memoria e la Legalità si estendono perfino a livello nazionale e internazionale. 

Puoi farci un esempio?

Il primo lavoro che abbiamo realizzato è Gocce di Memoria. Si tratta di una installazione che rappresenta le 770 vittime della strage nazifascista di Monte Sole.

I numeri sono parole e non sono visibili, così abbiamo pensato di creare tante gocce bianche, una goccia per ogni vittima. Ogni anno creiamo queste gocce in maniera differente (con la carta, l’argilla, la tela) accompagnando questo lavoro artistico a momenti di riflessione, studio, teatro e musica che conducono alla realizzazione di spettacoli. Le tematiche che affrontiamo riguardano il legame del presente con il passato, ci occupiamo di temi che vanno dall’antimafia alla Costituzione, dai diritti umani al femminicidio, dalle guerre al terrorismo. 

I ragazzi formano la loro coscienza storica confrontandosi tra loro e creano con le loro mani la Memoria. Tutti gli anni partecipiamo alla Commemorazione della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980 portando il nostro contributo. Lì abbiamo portato le gocce in tutte le loro forme, realizzato uno spettacolo teatrale e donato al Comune di Bologna un’opera composta da 85 gocce di argilla.

È per questo che avete realizzato un libro in simboli sulla strage del 2 agosto?

Nel luglio del 2014 stavamo preparando il quaderno didattico in Widgit Symbols dedicato a Monte Sole. In quell’occasione abbiamo incontrato la storica Cinzia Venturoli, che lavora per il Centro di Documentazione sullo Stragismo, per pensare con lei alla maniera di partecipare quell’anno alla Commemorazione in stazione. Guardando il nostro libro in simboli è stato spontaneo pensare all’idea di realizzarne uno anche per il 2 agosto. Così, insieme a lei, abbiamo narrato la strage dell’Italicus e la strategia della tensione attraverso schede corredate da fotografie e da una traduzione del testo con simboli associati alle parole.

Questo lavoro è divenuto parte dei progetti sorti dalla collaborazione tra l’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, progetti che si prefiggono di conservare e trasmettere, in particolare ai giovani, la memoria e la conoscenza della strage del 1980 e delle vicende legate a quella drammatica stagione della storia italiana. Uno degli obiettivi di questi progetti è anche quello di individuare, anche sul piano metodologico, nuovi percorsi di elaborazione della memoria storica, a partire dall’acquisizione della conoscenza degli avvenimenti, che, raccontati attraverso un codice più accessibile quale è il linguaggio in simboli, diventano fruibili anche per i ragazzi con bisogni educativi speciali e per coloro che, per motivi diversi, sono lettori deboli.

Da questa prima esperienza è nata una collaborazione costante tra la scuola e l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, che ha continuato a supportare il nostro progetto provvedendo alla stampa degli altri libri che abbiamo realizzato in simboli: La strage di Monte Sole, Nella Notte e nella Nebbia (dedicato all’olocausto), La Costituzione italiana – Principi fondamentali.



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