Più diversi degli altri: parlano gli studenti

Per inquadrare nel modo più esauriente possibile le problematiche che derivano
dall’iscrizione di uno studente handicappato all’università abbiamo voluto
sentire anche i pareri di alcuni organismi studenteschi presenti all’università:
la lega degli studenti universitari, i cattolici popolari e un rappresentante
del collettivo studentesco di fisica.
Abbiamo interpellato soltanto un rappresentante di un collettivo pur sapendo che
in diverse facoltà sono presenti questi organismi: la scelta è stata
condizionata da esigenze di tempo e di spazio ed anche dal fatto che la persona intervistata non era del tutto estranea alla tematica in questione.
Un’ultima notazione metodologica: a tutte e tre le persone intervistate sono
state rivolte le stesse domande.

Quale università per gli handicappati

Oggi è il direi tore del dipartimento di scienze dell’educazione dell’università
di Bologna ma per molti è rimasto ancora l’amico a cui chiedere un consiglio, a
cui chiedere quell’informazione che l’assistente sociale non è riuscita a
recuperare. Andrea Canevaro, docente di pedagogia speciale – una delle tre
cattedre esistenti in Italia, e sono poche ci ha detto – ha risposto volentieri
alla nostra richiesta di intervista per la rubrica: 900 anni di
emarginazione?

Autore: di Mauro Sarti
Anno e numero: 1988/3