BEATI NOI/Perché io non sono “Charlie”

Giusto un anno fa ci siamo indignati per il vergognoso atto terroristico nei confronti della redazione di Charlie Hebdo, quando ancora molti di noi non sapevano nemmeno di cosa scrivesse questo giornale satirico. Pian piano, tutti abbiamo conosciuto qualche copertina di questa rivista e abbiamo capito (ovviamente non compreso) perché Leggi tutto…

LO SGUARDO DEL SUD/Arsenale dell’Incontro: la disabilità come risorsa

È facile riempirsi la bocca di parole significative che raccontano di progetti, di ideali, di integrazione, che spiegano come si dovrebbero fare le cose, che indicano i passi per valorizzare le differenze e produrre un incontro tra le diversità. È facile soprattutto perché ti permette di stare lontano dal campo Leggi tutto…

Il diversamente cielo, Il messaggero di Sant’Antonio, Aprile 2014

È tempo di risurrezioni, il tempo – riflettevamo insieme un anno fa – in cui il sasso del Sepolcro rotola via, così come i macigni e i pesi delle nostre convinzioni possono scivolare fino ad aprire le porte, fino a farci rinascere. Può accadere anche a chi è più cresciuto, a chi pensa di avere idee e personalità ormai fatte e finite e di averle già viste tutte nella vita. È quello che è accaduto al papà di Miriam – bambina con disabilità –, che ha voluto raccontarmi il suo vissuto.

Caro Papa ti scrivo, Messaggero di Sant’Antonio, Settembre 2013

Caro papa Francesco, un nome, una garanzia. Sono passati alcuni mesi da quel «Buonasera» con cui hai aperto il tuo pontificato, condiviso fin da subito con tutti. Il verbo «pontificare», d’altronde, significa «costruire ponti», e tu in questi tempi ne hai gettati davvero molti… Non sto qui ora a elencarli tutti, ma ci sono dei gesti che, anche se piccoli, possono diventare rivoluzionari. Anzi, proprio perché piccoli sono emblema di un cambiamento.

Oltre il buio, verso la luce , Il messaggero di Sant’Antonio, Aprile 2013

Alcune volte è difficile rappresentare un sentimento o un momento importante con un’immagine. Ad esempio, se penso alla bontà mi viene in mente una colomba bianca, se penso all’amore immagino un cuore rosso che palpita, quando penso alla solitudine vedo un anziano, seduto da solo nell’angolo di un bar. Potrei continuare all’infinito. A ogni concetto corrisponde un’immagine. In questo periodo pasquale il pensiero è andato spesso a Gesù, alla sua passione e, di conseguenza, alla sua risurrezione. Da qui ho maturato il mio sguardo.

Il mantello di Bartimèo, Il messaggero di Sant’Antonio, Gennaio 2013

Ormai panettoni e pandori sono stati tutti spolverati, inghiottiti nelle nostre sale da pranzo durante le festività natalizie, mentre le stelle e i fuochi d’artificio hanno accompagnato, ancora una volta, i nostri desideri, i bilanci e i buoni propositi per il 2013. «Quest’anno sarà diverso», siamo soliti dirci, mentre, un po’ in disparte, sorseggiamo sognanti un bel calice di spumante, felici e rafforzati dall’atmosfera chiassosa, gioiosa e frizzante che ci circonda.

Beati noi – La seconda navigazione

Si è tenuto di recente un convegno organizzato dall’Unar, l’ufficio del Ministero delle Pari Opportunità contro le discriminazioni razziali. L’argomento riguardava tutte le forme di discriminazione: handicap, sesso, età, razza, genere, religione, idee politiche e via dicendo. La mia amica e collaboratrice Chiara ha partecipato a questo incontro e me ne ha riferito. Parlando con lei sono emersi alcuni temi a me molto cari.

Una comunità garante, Il messaggero di Sant’Antonio, Giugno 2012

Vi ricordate l’argomento che affrontammo nel mese di febbraio? Raccontai cosa accadde una calda domenica mattina di maggio del 1970. Mentre tutti fischiettavano Let it be dei mitici Beatles, io mi apprestavo con gioia a ricevere il sacramento dell’Eucaristia.
Non credevo che mi avrebbero scritto tanti di voi, con innumerevoli testimonianze, e questo mi ha confermato la complessità e la delicatezza dell’argomento che, partendo dalla mia prima comunione, è arrivato a scenari più ampi: il rapporto tra fede e disabilità.

Lo zaino a scacchi, Il Messaggero di Sant’Antonio, Maggio 2012

Le rondini sono tornate e questa volta hanno davvero fatto primavera. Lo splendore della natura torna a rivelarsi. Cambiano il paesaggio e il clima, dunque. Ma gli interrogativi delle persone rimangono gli stessi, centrati sulle solite domande alle quali è difficile dare risposte valide, che risultino concrete ed esaurienti.
Alcuni giorni fa mi trovavo in una ridente cittadina del Centro Sud per un convegno e sorseggiavo il mio meritato aperitivo dopo un’intensa giornata di lavoro. La mia mente era leggera, assorta e un po’ stanca.

Dietro all’altare, Messaggero di Sant’Antonio, Febbraio 2012

Ricordo che il giorno della mia Prima Comunione, nel 1970, fu un disastro. Che le cose sarebbero andate così lo si poteva anche prevedere: pensate che la preparazione alla Comunione non la ricevetti come gli altri bambini al catechismo, ma dalla maestra delle elementari (speciali) che al tempo frequentavo. Il sacerdote della mia parrocchia mi riteneva incapace di accedere ai contenuti e di esprimere una fede consapevole.

Tutta questione di pietre – Il Messaggero di sant’Antonio, Settembre 2011

Molti termini, con l’andare del tempo, subiscono destini diversi e da loro indipendenti. Alcuni non vivono più nella quotidianità scritta o orale, oppure agonizzano, sopravvivendo al massimo come voci del dizionario. Altri, invece, continuano a essere utilizzati, ma con accezioni del tutto diverse, andando a riferirsi a «oggetti» del mondo reale per i quali non erano stati inizialmente pensati. Spesso, poi, l’uso distorto dei termini ne svuota la potenza originaria.

Il peso specifico dell’handicap – Il Messaggero di Sant’Antonio, Marzo 2011

Ho scritto più volte che il Vangelo ha un solo modo per continuare a respirare: essere letto, interpretato, penetrato. È qui che risiede la sua forza: nella capacità di resistere al e nel tempo, non «sempre uguale a se stesso». Il Vangelo apre inaspettati stimoli di riflessione capaci, in quanto tali, di «cambiare» in parte lo stesso testo di partenza rivelandone di volta in volta significati altri.

Una paralisi non basta a salvarci… – Il Messaggero di Sant’Antonio, aprile 2010

A volte mi capita di incontrare amici disabili che non vedo da tempo e coi quali ho condiviso gli anni della scuola e poi tante occasioni formali e informali. A colpirmi è sempre il fatto che persone più o meno coetanee, provenienti dalla stessa città, e qui residenti per buona parte della loro vita, con una formazione scolastica e culturale analoga, spesso con lo stesso tipo di disabilità, abbiano avuto delle esistenze molto diverse l’una dall’altra.

Una sfida per la Chiesa – Il Messaggero di Sant’Antonio, marzo 2010

Nel numero di luglio/agosto del 2009 avevamo affrontato un argomento che mi sta molto a cuore, ovvero il rapporto tra Chiesa e disabilità. In quell’articolo ragionavo sul fatto che, pur essendosi occupata per prima dei disabili e pur avendone riconosciuto presto lo statuto di esseri umani, la Chiesa ha contribuito a creare e rafforzare degli stereotipi, faticando a immaginare la persona disabile come soggetto attivo, credente pieno e restituendo, quindi, anche all’esterno tale rappresentazione.

Dare e basta…non basta – Il Messaggero di Sant’Antonio, gennaio 2010

«Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.