Art. 32 della Convenzione Internazionale sui diritti delle Persone Disabili”

1. Gli Stati Parte riconoscono l’importanza della cooperazione internazionale e della sua promozione, a sostegno degli sforzi nazionali per la realizzazione degli scopi e degli obiettivi della presente Convenzione, e intraprenderanno appropriate ed efficaci misure in questo senso, tra e all’interno degli Stati e, nella maniera appropriata, in partnership con rilevanti organizzazioni internazionali e regionali e con la società civile, in particolare con organizzazioni di persone con disabilità. Tali misure potranno includere, tra l‘altro:

EUROPA EUROPA/Uniti per la diversità. Le attività dell’Intergruppo della Disabilità al Parlamento Europeo

Nell’uscita di marzo 2005 di “HP-Accaparlante”, avevamo tentato di accendere i riflettori su un’istituzione comunitaria poco nota: l’Intergruppo della Disabilità presso il Parlamento Europeo, nel quale europarlamentari di diverse nazionalità e appartenenze politiche lavorano fianco a fianco per la promozione dei diritti e il miglioramento delle condizioni di vita delle Leggi tutto…

Beati noi – La seconda navigazione

Si è tenuto di recente un convegno organizzato dall’Unar, l’ufficio del Ministero delle Pari Opportunità contro le discriminazioni razziali. L’argomento riguardava tutte le forme di discriminazione: handicap, sesso, età, razza, genere, religione, idee politiche e via dicendo. La mia amica e collaboratrice Chiara ha partecipato a questo incontro e me ne ha riferito. Parlando con lei sono emersi alcuni temi a me molto cari.

Verso un nuovo modello di lavoro e di impresa

Michela Marzano, filosofa e professore associato di filosofia morale all’Université Paris Descartes, è una delle pensatrici più importanti e innovative nello scenario europeo, ed è nota al pubblico italiano anche come editorialista di “ la Repubblica”. In Estensione del dominio della manipolazione. Dall’azienda alla vita privata (Milano, Mondadori, 2009) ha condotto una delle analisi più lucide e spietate della cultura aziendale oggi dominante, le cui contraddizioni producono alienazione individuale ed esclusione sociale.

Il lievito della relazione tecnologica

Sergio Bellucci, esperto in comunicazioni di massa e nuove tecnologie, è tra i fondatori di Net Left, un’associazione che si occupa delle frontiere dell’innovazione tecnologica e delle libertà dell’era digitale; fa parte del Comitato Scientifico di “Sinistra Ecologia Libertà” ed è Consigliere di Amministrazione di LAit (Lazio Innovazione Tecnologica). Ha pubblicato, tra gli altri, i libri E-work. Lavoro, rete e innovazione (Roma, DeriveApprodi, 2005) e, con Marcello Cini, Lo spettro del capitale. Per una critica dell’economia della conoscenza (Torino, Codice Edizioni, 2009).

Imparare da chi è meno fortunato, aspettando la ripresa

Maurizio Marchesini è amministratore delegato di Marchesini Group, grande azienda di macchine automatiche per il packaging con sede principale a Pianoro (BO) che si è distinta per le buone prassi nell’integrazione di lavoratori con disabilità. Dal giugno 2009 Marchesini è inoltre Presidente di Unindustria Bologna, l’associazione di imprese nata nel 2007 dalla fusione di Api Bologna e Confindustria Bologna.

L’inclusione “paga”

Leonardo Callegari, cooperatore e sociologo bolognese, è presidente di CSAPSA (Centro Studi Analisi di Psicologia e Sociologia Applicate) e AILeS (Associazione di promozione della Inclusione Lavorativa e Sociale), e ha curato la pubblicazione Aziende solidali e lavoratori disabili. Quando le strutture organizzative sono prossime alle persone.

Le condizioni per l’inclusione lavorativa

Tra 2009 e 2010, il Prof. Angelo Errani, docente di pedagogia speciale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, ha coordinato la ricerca “Realizzazione professionale delle persone disabili”, con l’intento, tra l’altro, di evidenziare le condizioni che agevolano l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità in un contesto produttivo, tramite interviste ai decisori di un campione di imprese scelto in base alla capacità inclusiva dimostrata negli ultimi anni e quindi alla possibilità di evidenziare buone prassi per l’inserimento.

Una buona legge, un’applicazione da migliorare

Carlo Lepri, psicologo e formatore, lavora al “Centro Studi per l’integrazione lavorativa delle persone disabili” della ASL 3 Genovese. È Docente a contratto di Psicologia delle Risorse Umane presso l’Università di Genova, è uno dei “padri” della legge 68 del 1999 e uno dei massimi esperti italiani in materia di inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Con Enrico Montobbio ha scritto Lavoro e fasce deboli: strategie e metodi per l’inserimento lavorativo di persone con difficolta cliniche o sociali, uscito in prima edizione nel 1994 (Milano, FrancoAngeli) e successivamente più volte aggiornato, e Chi sarei se potessi essere: la condizione adulta del disabile mentale (Pisa, Edizioni del Cerro, 2000).

Il welfare non è un lusso – Superabile, giugno 2001 – 1

Sono già tante le persone che hanno sentito l’esigenza (e alcuni anche il dovere professionale, in risposta ad un caso in cui il rigore deontologico non è stato esattamente rispettato) di esprimersi in merito alla copertina (e al contenuto dell’articolo) dedicata dal settimanale Panorama alla questione dei falsi invalidi. Riassumendo, con le parole di Franco Bomprezzi: "Il titolo non ammette sfumature: Scrocconi. L’immagine non potrebbe essere più chiara: una carrozzina stilizzata, su cui siede un Pinocchio altrettanto stilizzato.

Il welfare non è un lusso – Superabile, giugno 2001 – 2

Sono già tante le persone che hanno sentito l’esigenza (e alcuni anche il dovere professionale, in risposta ad un caso in cui il rigore deontologico non è stato esattamente rispettato) di esprimersi in merito alla copertina (e al contenuto dell’articolo) dedicata dal settimanale Panorama alla questione dei falsi invalidi. Riassumendo, con le parole di Franco Bomprezzi: "Il titolo non ammette sfumature: Scrocconi. L’immagine non potrebbe essere più chiara: una carrozzina stilizzata, su cui siede un Pinocchio altrettanto stilizzato.