Il peso specifico della cultura, Superabile, Marzo 2013

Sono sempre felice quando vengo a sapere che, nonostante le difficoltà economiche attuali, c’è ancora chi si impegna a far cultura. Il 22 marzo, con mio grande piacere, sono stato invitato a Sagliano Micca (Biella) per partecipare con un mio contributo all’inaugurazione di una biblioteca specializzata sulla disabilità e sul terzo settore in generale.

Sguardo del sud – Una casa per volare

 
Bruna è un’amica del Centro Documentazione Handicap di Bologna.
Un paio di anni fa ci ha telefonato ed è venuta a conoscerci, voleva parlare con Claudio Imprudente per avere un confronto e invitarci ad andare a trovarla in Africa. Ricordo molto bene quel giorno.
Seguiva di un paio di settimane un nostro viaggio a Belgrado, dove ci eravamo recati per parlare di de-istituzionalizzazione e integrazione.

Europa Europa – Le cooperative sociali: un modello che l’Europa apprezza, ma stenta a diffondere

Oltre 7.000 cooperative sociali a fine 2005, di cui 1.700 nate dal 2001 in poi (il che fa ipotizzare oggi numeri ancor più alti), che impiegano 245.000 lavoratori stipendiati e producono un valore di quasi 6,4 miliardi di euro: i numeri della cooperazione sociale in Italia la rendono una entità economica e sociale di grande rilevanza, che però non trova riscontri paragonabili in alcuno Stato europeo.

Dare e basta…non basta – Il Messaggero di Sant’Antonio, gennaio 2010

«Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.

Cinque anni di terzo settore

I cinque anni di tempo che separano l’entrata in vigore della legge quadro sul volontariato (legge 266 dell’agosto 1991) dall’approvazione dell’articolo dell’ultima legge finanziaria che delega il Governo a legiferare in materia di Enti non commerciali e Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (novembre 1996) definiscono un "luogo" fatto di situazioni, temi, attori, non solo cronologico, ma anche e soprattutto politico e culturale, in cui le profonde trasformazioni in corso, e non solo in Italia, danno veramente prova tangibile di se.

Autore: Andrea Pancaldi
Anno e numero: 1997/57

Gli ecosociali

Quali sono i punti di contatto e, viceversa, le differenze tra le associazioni che operano nel sociale e quelle impegnate nella difesa ambientale?

Autore: Nicola Rabbi
Anno e numero: 1997/57

Meno stato più solidarietà

La riforma dello Stato sociale è, di questi tempi, al centro di un intensodibattito che coinvolge politici, imprenditori e sindacati. Ecco come il prof.Stefano Zamagni, preside della Facoltà di Economia

Autore: Fabio Casadei
Anno e numero: 1996/54

Diversi, non inferiori

Tra cooperante e controparti vi è una distribuzione critica del potere, il primo è fonte di denaro, il secondo conosce la mappa della realtà. Le soluzioni dei latino-americani per i loro problemi sono sicuramente migliori…”. L’esperienza di un educatore che è partito con un progetto del Mlal di Verona per lavorare in Nicaragua.

Autore: Marco Grana
Anno e numero: 1997/57

Un caso a sé

L’impegno dei volontari con le persone con HIV: la complessità di un approccio e di un rapporto che richiede una completa riorganizzazione dei parametri solitamente utilizzati per definire il disagio. Un percorso formativo che aiuti a trovare parole e modi diversi da quelli comunemente usati. L’esperienza e le riflessioni della Lila di Bologna.

Formato volontario

La formazione delle persone che si dedicano al volontariato è un tema che ha assunto un’importanza sempre più rilevante: l’espandersi del volontariato nella società italiana, il suo ruolo anche politico che non lascia spazio all’immagine del volontariato dotato solo di sorrisi e buoni sentimenti, ha portato ad una concezione di formazione diversa, che fornisce strumenti, professionali, per poter agire in una società complessa.

Un vuoto da riempire

Molto spesso non si dà importanza alla struttura e al contesto in cui il volontario opera e si concentrano gli sforzi formativi sui rapporti personali con l’utenza. Ma esistono anche altri livelli, come la conoscenza del gruppo in cui si opera e la conoscenza del contesto in generale (rapporti con gli altri gruppi, con il servizio pubblico…). Intervista a Francesca Busnelli della FIVOL