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autore: Autore: Anna Pancaldi

12. I volontari del Servizio Civile: come l’esperienza del Calamaio incide sulla loro formazione

di Anna Pancaldi, volontaria di Servizio Civile al Progetto Calamaio nel 2006

Il mio anno di servizio civile presso il Progetto Calamaio (10 anni fa), mi ha lasciato diverse cose.
Anzi, molte cose. Ma soprattutto diverse.

    • Lavoro – Un’esperienza lavorativa basata sull’effettiva messa in gioco delle proprie capacità, senza la pretesa di un’omologazione, ma con la concreta meraviglia di fronte a quello che ciascuno mette in campo e, da qui, la valorizzazione e conseguente distribuzione dei compiti. Un ambiente professionale di estrema qualità che ho poi ricercato nelle mie successive esperienze e che mi ha portato a vedere nella diversità un motivo di crescita.
    • Ironia – Mi ha fatto conoscere persone che amano ciò che fanno e che si divertono a farlo. Con ciò non intendo dipingere un paradiso idilliaco senza fatiche o scontri. No, tutt’altro, ma è un contesto in cui si fa dell’ironia (e dell’autoironia!) la chiave per sdrammatizzare, affrontare situazioni difficili e creare relazioni autentiche.
    • Bisogno – Mi ha aiutato a riconoscere ed esprimere i miei bisogni. Perché è nel bisogno che avviene l’incontro con l’altro, quell’altro che viene in mio aiuto o verso il quale vado a mia volta. Chiedere aiuto non manifesta un fallimento, diventa occasione per l’incontro e la relazione.
    • Crisi e resilienza – Mi ha mostrato una risposta concreta alla crisi. Una soluzione efficace alla maggior parte delle crisi che come individui e società ci troviamo ad affrontare è smettere di pensare come se fossimo esseri soli. Non siamo soli, (che consolazione!), e dovremmo quindi allargare il concetto di ciò che fa bene a me a ciò che fa bene a noi: se creiamo un contesto vantaggioso per tutti, stiamo meglio anche come singoli. Tutti siamo attraversati da crisi, alcune più visibili, altre più nascoste. Vissuta da soli una crisi risulta schiacciante ma, se condivisa, può essere affrontata con creatività e diventare occasione di crescita. La crisi, nella difficoltà, permette di scendere in profondità, di arrivare a scoprire cose che non avresti immaginato altrimenti.
    • Relativizzare – Un contesto come quello del Calamaio ti aiuta ad allargare i tuoi orizzonti e a rimettere le cose in un ordine di urgenza e importanza che non è quello che ci viene imposto da fuori. Ti porta a stretto contatto coi tuoi limiti ed è lì, al confine di te, quando sai che rischi di perderti, che capisci cosa davvero è importante per la tua vita.
    • Prospettive – Quello che porti tu… non lo porta nessun altro! Il tuo punto di vista è unico e proprio perché tale può dire qualcosa che nessun altro può esprimere così. Il tuo punto di vista arricchisce tutti proprio perché è diverso dagli altri. È una questione di prospettiva, dà profondità. È capire che la tua diversità è l’opportunità per capire meglio la realtà di qualcun altro, oltre che la tua.
    • Opportunità – Il Calamaio non è certo l’unico posto che può insegnare tutto questo… Ma penso che un bel tuffo fra una cantata di “C’è cavallo e cavallo”, un pranzo insieme, un laboratorio in classe, un convegno, un articolo, una riunione in terrazza, una gita di gruppo alla toilette… ti mostrino un’idea molto chiara dell’opportunità che la vita ti offre.
      Siamo vivi. E questa, ora, è un’occasione imperdibile!
    • Gratitudine – Tanta.