Commissione Mosaico nasce nel 1993 dalla volontà di alcuni Comuni dell’area Valle del Samoggia di gestire concordemente le politiche di Pari Opportunità. A questi se ne uniscono progressivamente altri, fino a raggruppare, in un progetto e un programma condiviso, tutti i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno (Bazzano, Casalecchio di Reno, Castello di Serravalle, Crespellano, Monte San Pietro, Monteveglio, Sasso Marconi, Savigno, Zola Predosa).
L’intenzione che guida fin dall’inizio questo progetto è quella di dare rilievo e sostanza alle politiche di Pari Opportunità, intese come “osservatorio permanente sulle differenze” per il contrasto delle disparità e la valorizzazione di quegli “anelli virtuosi”, in grado di far fruttare al massimo, nella catena della convivenza, gli obiettivi di ben-essere di tutti questi Comuni.
La filosofia è quella della politica della differenza e in particolare il principio per il quale nessuna politica dovrebbe essere in-differente, cioè neutra, incapace di distinguere i casi dai processi. In altre parole: siamo diverse, diversi, e questa diversità produce una molteplicità di domande rispetto alle quali solo una diversificazione di risposte può consentire una convivenza paritetica.
Fin dal suo avvio, Commissione Mosaico pratica questo principio a partire dalla differenza/relazione originaria che è quella tra gli uomini e le donne, intesa come “chiave di accesso” a tutte le altre differenze/relazioni. A livello metodologico significa che, come non è indifferente che per ogni azione di governo ci si ponga il problema di quali sono i bisogni degli uomini e quali quelli delle donne, così non dovrebbe essere indifferente considerare sempre quali sono i bisogni delle persone straniere rispetto alle italiane, dei giovani rispetto agli adulti, dei figli rispetto ai genitori, ecc.
Una politica della differenza che Commissione Mosaico ha agito attraverso la valorizzazione del potenziale relazionale delle donne: per la loro specificità innanzitutto, in un mondo che tende ancora troppo a generalizzare senza accorgersi in realtà di maschilizzare, e per la loro capacità mediatrice, che è la “disposizione culturale” a essere, molto più degli uomini, circuiti virtuosi della comunicazione informale e dell’innovazione relazionale.
Oggi Commissione Mosaico è parte integrante di InSieme, l’Azienda Speciale Consortile attraverso la quale vengono gestiti concordemente, all’interno del Distretto di Casalecchio di Reno, tutti gli interventi sociali dei nove Comuni che lo compongono. La scommessa è quella di una contaminazione di tutto l’operato di InSieme: una diffusione a tutto tondo dell’ottica di Pari Opportunità, sia attraverso l’introduzione e la pratica di concetti e metodi, sia attraverso la cura, a carattere pilota, di specifici progetti e servizi. Quindi non più un assessorato, per quanto unificato, dei singoli Comuni, ma un modo di guardare a tutte le politiche e le azioni di un territorio.
Progetto Semenzaio è una delle azioni di Pari Opportunità di ASC InSieme.
È un luogo di incontro per donne italiane e straniere organizzato attorno alle attività della sartoria, della cucina, della parrucchiera e del coro. È uno spazio libero e gratuito pensato per dare impulso alla convivenza attraverso lo scambio delle esperienze e il confronto delle conoscenze. E per stimolare contatti in grado di accendere curiosità, di suscitare simpatie, di favorire alleanze e mutuo aiuto.
Il senso è quello di incentivare, in Comuni periferici e ad alto tasso di residenti migranti, la creazione di reti di donne, a sostegno dei processi di accoglienza e di interazione, a partire dalla constatazione che proprio le donne, molto più degli uomini, agiscono come anello virtuoso nella catena dell’integrazione. Un’opportunità per uscire dall’isolamento per alcune, per fare più concreti e forse meno allarmanti conti con la diversità per altre.
Chi frequenta i Semenzai sono, per lo più, donne mature italiane e giovani donne straniere, il cui trait-d’union è rappresentato principalmente dalla disponibilità di tempo. Quello liberato dal lavoro fuori di casa, da un lato, e quello della disoccupazione dall’altro. Un tempo evidentemente diverso e animato da diverse aspirazioni ma, di fatto, un tempo per incontrarsi e per raccontarsi, per sostenersi a vicenda e per aiutarsi. Avviene così che storie apparentemente diverse rivelino punti di contatto più forti della loro distanza, come, per esempio, quando accade che l’accettazione del progetto migratorio dell’uomo appaia del tutto simile alla condiscendenza di una moglie italiana nei confronti delle pretese di superiorità del marito, o che la volontà di uscire di casa per partecipare al Semenzaio non sia molto diversa da quella che molti anni prima ha portato un’altra donna a pretendere di mantenere il proprio lavoro anche dopo la nascita dei figli.
Progetto Semenzaio è anche il luogo di raccolta di queste storie e una cassa di risonanza pensata per integrarle nel vissuto evolutivo di un luogo e per comprenderle in quel senso di prossimità che contribuisce a fare della casualità del ritrovarsi in un luogo il sentimento di appartenenza a un luogo.
Garantito dall’apporto logistico e strutturale di tutti i Comuni del Distretto, Progetto Semenzaio si è ampliato dai laboratori di sartoria e di cucina aperti nel 1998 fino a raggiungere la differenziazione di offerta e la capillarità attuali. Sono 10 i punti attuali di incontro: 3 Semenzai Sartoria a Castello di Serravalle, Zola Predosa e Sasso Marconi, 2 Semenzai Cucina a Savigno e a Monteveglio, 3 Semenzai Parrucchiera a Crespellano, Monte San Pietro e Sasso Marconi, 1 Semenzaio Coro a Bazzano.
Le prime due esperienze, quella della sartoria e quella della cucina, partivano dal presupposto di offrire, soprattutto alle donne più emarginate e spesso letteralmente segregate, una giustificazione per uscire di casa e cioè, concretamente, l’opportunità di riportare il risultato di una tunica nuova o di un pantalone accorciato, oppure il pane per la giornata o qualche porzione di tajin. Le due esperienze più recenti, il Semenzaio Parrucchiera e il Coro Mosaico, sono state pensate per promuovere l’integrazione attraverso la contaminazione degli stili estetici e la condivisione di canzoni del mondo.
Al Semenzaio Parrucchiera con la possibilità di avvalersi di styling e taglio di una parrucchiera professionista le partecipanti si assistono a vicenda in lavaggio, colore e messa in piega che i luoghi di provenienza rendono realmente interculturali (si veda per esempio il filmato su www.youtube.com/watch?v=0dy5mT-Yftg). Insomma tutto come da una vera parrucchiera, affacciata però sulla piazza del mondo oltre che sulla piazza del paese.
Il Coro Mosaico con il suo repertorio internazionale è il luogo simbolico del raccontarsi. Ognuna può portare il proprio canto del cuore che un maestro di coro armonizzerà perché tutto il gruppo possa impararlo e cantarlo anche nelle lingue più impensate. Nelle esibizioni pubbliche il racconto di ciascuna diventa il racconto di tutte e un tramite di adesione emotiva alla fatica e alla soddisfazione di tante piccole e grandi storie di migrazione.
Il bilancio negli anni di Progetto Semenzaio è positivo: circa 500 le donne toccate dall’esperienza, con una media di 150 donne all’anno che lo frequentano, e molte anche le storie di condivisione che si potrebbero raccontare, i casi di progressiva emancipazione che Progetto Semenzaio ha contributo a sostenere, il rapporto con le comunità locali che è stato in grado di costruire.
Tanti anni fa una giovane marocchina alla quale il marito aveva negato il permesso di frequentare il Semenzaio, si alzò di notte a rovesciare tutta la sua riserva di sale nel gabinetto per svegliarsi al mattino fingendo di scoprire di non avere più di che impastare il pane. Quel mattino, nonostante i rimproveri, Mina ebbe l’accordo del marito per andare da sola a comprare il sale in paese e fu l’occasione per visitare il Semenzaio e inventarsi, con l’aiuto delle altre donne, una strategia per poterlo frequentare. Oggi queste storie, alle quali ancora il Semenzaio dà occasioni per uscire dalla reclusione delle mura domestiche, sono anche modi di tingere i capelli che stanno sotto il velo, di tagliare le trecce dei vincoli familiari, di trasformarsi finalmente, a più di sessant’anni, nella versione locale di Marilin Monroe, ma anche di cantare “sebben che siamo donne, paura non abbiamo…” e di farlo anche per chi non può ancora permettersi di dirlo.
Per saperne di più:
Commissione Mosaico Pari Opportunità d’InSieme
Piazza Libertà 2, 40050 Monteveglio (BO)
Tel. 051/670.27.20
Fax 051/670.23.67
E-mail: pariopportunita@comune.monteveglio.bo.it
Sito: www.commissionemosaico.it