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Editoriale

Che cosa significa apprendere e come si apprende? Sono queste le domande alle quali la sezione monografica di questo numero cerca di dare una risposta. Un apprendere che riguarda tutti, lo studente come l’insegnante, dove lo studente non può certo essere visto come un vaso da riempire di conoscenze (come viene esemplificato dall’immagine di un imbuto infilato nella testa di un ragazzo). Un apprendimento che ha bisogno della comunità scolastica per realizzarsi efficacemente: si apprende con gli altri e da altri. Le due autrici sottolineano tre aspetti della questione:
1) la reciprocità fra insegnamento ed apprendimento
2) la complementarietà degli aspetti emotivi e cognitivi
3) la centralità nel processo di apprendimento della relazione fra chi “insegna” e chi “apprende”.
Il discorso si struttura passando attraverso l’analisi della classe e del clima di classe, della relazione tra individuo e gruppo, dell’accoglienza, della narrazione (la classe come comunità di parole).
Tra i vari articoli portanti sono inserite delle letture che, attraverso la voce di autori noti, ne approfondiscono alcuni aspetti. La seconda parte della monografia presenta invece dieci schede che servono come strumenti di gestione del gruppo classe.
Per quanto riguarda le rubriche, nello spazio Europa Europa, vi presentiamo l’intervista ad un disabile svedese moto singolare. Nello Spazio Calamaio invece, capirete, leggendo l’articolo, come il gioco degli scacchi possa dirci molto a proposito di handicap e di diverse abilità. Come si può sorridere della disabilità? Attraverso le vignette satiriche e umoristiche di noti disegnatori che la redazione di DM (la rivista della UILDM) raccoglie da diversi anni e che ha presentato in una mostra itinerante; è questo l’argomento trattato nella rubrica sull’informazione sociale. Infine potrete trovare L’occhio sullo scaffale, il solito e copioso spazio dedicato alle recensioni di libri.
Questo è il quarto e ultimo numero del 2003; speriamo che i nostri abbonati, soprattutto quelli nuovi, si siano fatti un’idea precisa del nostro lavoro e ancor più speriamo che gli articoli pubblicati (le monografie come le rubriche) vi siano serviti nel vostro lavoro quotidiano e nelle vostre relazioni con gli altri.
Il prossimo anno vi proporremo monografie altrettanto interessanti e un aumento dello spazio dedicato alle rubriche. Oltre alle solite faranno la loro comparsa “Il magico Alvermann” (che si occuperà di letteratura e diversità), uno spazio dedicato allo sport (trattato da punti di vista inediti) e infine una rubrica dedicata alla tema della disabilità nel sud del mondo.

Arrivederci al 2004 allora!(N. R.)




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