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L’arte tra difficoltà e capacità di espressione

La Fondazione Carlo Molo Onlus nasce a Torino, come associazione di ricerca (Ce.R.Ne.), nel 1993. La Fondazione opera nell’ambito territoriale della Regione Piemonte e si propone esclusivamente finalità di solidarietà sociale nell’ambito di attività sociali e sociosanitarie e in quello della ricerca scientifica, con specifico riferimento alla psicologia, alla psicosomatica, alla sessuologia e al disagio mentale. Le aree tematiche di intervento riguardano l’Afasia, la Sessuologia e le Neuroscienze.
L’afasia è un’alterazione del linguaggio dovuta a lesioni alle aree del cervello deputate alla sua elaborazione. Le alterazioni possono riguardare vari aspetti del linguaggio: comprensione, produzione, ripetizione, strutturazione. Tra le cause più frequenti dell’insorgere dell’Afasia vi sono ictus, ischemia transitoria, emorragia celebrale, processi espansivi (tumori), processi degenerativi (atrofie celebrali). La disabilità che ne consegue intacca la sfera sociale e relazionale ponendo, molto spesso, l’afasico in una situazione di disagio, depressione e isolamento. Le attività della Fondazione Carlo Molo relative alle patologie afasiche vengono svolte in due diversi Centri, il Laboratorio Sperimentale Afasia e il C.I.R.P. (Centro Intervento e Ricerca in Psicologia).
Ma, ed è quello che qui più ci interessa, accanto alle attività terapeutiche strettamente rivolte alla riabilitazione, la Fondazione propone attività culturali e laboratoriali rivolte ai pazienti afasici (in collaborazione con le istituzioni cittadine, e il cui scopo è di creare stimoli creativi alla partecipazione e al reinserimento sociale) e promuove iniziative e spettacoli di informazione, comunicazione e sensibilizzazione pubblica.
L’esito tangibile, visibile di questo approccio e queste pratiche trasversali sono, attualmente, quattro dvd con caratteristiche molto diverse tra loro, anche perché la forma d’arte utilizzata per produrre il materiale oggetto dei film stessi varia di volta in volta. O, spesso, convive con altre: ad esempio, La Manomissione delle parole prevede un mix di reading, musica e fotografia, Conversazioni unisce parole, musica, letteratura e immagini, Con l’arte si può si basa sull’intreccio tra creazione figurativa e parole.
Passiamo in rassegna i quattro lavori, ricordando che sono tutti presenti e consultabili nella sezione di audiovisivi del Centro Documentazione Handicap di Bologna.

Con l’arte si può. Storie di persone afasiche raccontate dalla Lanterna Magica è il risultato di un laboratorio svolto nel 2010 con un gruppo di pazienti afasici della Fondazione in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Il laboratorio artistico, sviluppato attorno ai due temi del “viaggio” come metafora esistenziale e della “narrazione”, ovvero dell’intento di narrare l’evoluzione della propria storia precedente e successiva al trauma sofferto, era finalizzato alla creazione di disegni che sono stati poi raccolti e raccontati attraverso uno spettacolo di Lanterna Magica. I pazienti hanno ripercorso attraverso le immagini realizzate il trauma vissuto e la coscienza della malattia. Lo spettacolo di Lanterna Magica organizzato presso la multisala del Museo del Cinema, ha dato vita alle loro storie attraverso i disegni e ha trasmesso il loro messaggio di speranza. Un laboratorio, quindi, con un duplice obiettivo: da un lato, quello terapeutico-riabilitativo, dall’altro quello della creazione di materiale che potesse essere divulgato, presentato a un pubblico esterno, finalità cui il modello, lo strumento della Lanterna Magica si presta molto bene, riprendendo una delle funzioni per cui venne storicamente utilizzata sin dai tempi della sua invenzione.

La manomissione delle parole, dall’omonimo libro di Gianrico Carofiglio (Milano, Rizzoli, 2010), prende spunto da questa riflessione dell’autore e dalla sua affinità, intrinseca per quanto involontaria, con l’esperienza delle persone afasiche: “Le nostre parole sono spesso prive di significato. Ciò accade perché le abbiamo consumate, estenuate, svuotate con un uso eccessivo e soprattutto inconsapevole. Le abbiamo rese bozzoli vuoti. Per raccontare dobbiamo rigenerare le nostre parole. Dobbiamo restituire loro senso, consistenza, colore, suono, odore. E per fare questo dobbiamo farle a pezzi e poi ricostruirle”. Nella realtà, appunto, questo è il processo attraverso il quale passano le persone afasiche per recuperare la capacità di comunicare. Lo spettacolo, seguendo la trama del libro e attraverso la lettura di testi di Carofiglio e di altri autori, tra i quali Brecht e Gramsci, analizza alcune parole chiave del nostro vivere democratico: vergogna, onore e dignità, democrazia, giustizia, ribellione, bellezza, scelta.

Conversazioni è un viaggio nel mondo dell’afasia, nato dalla volontà di raccontare l’esperienza della perdita del linguaggio e del ritrovamento di una comunicazione altra, fatta di affetti, di scoperte, di legami ritrovati, nel momento buio della malattia. Racconti tratti dalla vita reale prendono corpo in scena nel gioco di due attori e un musicista, attraverso vari linguaggi espressivi di cui le parole non sono che una parte. Lo spettacolo, molto piacevole e profondo al tempo stesso, nasce anche dalle suggestioni maturate nel contatto diretto con i pazienti del laboratorio teatrale attivo presso il C.I.R.P. di Torino, nell’ambito dei progetti della Fondazione. A queste storie di vita si uniscono pagine di romanzo e altri testi della letteratura. Qui il teatro è inteso come luogo ideale per dare voce alle parole perdute, per ri-provare a comunicare, per ri-creare lo scambio relazionale alla base di ogni comunità sociale, per prendere coscienza del disagio di alcuni.

Come Con l’arte si può, anche Basilicò nasce dalla collaborazione tra i Servizi Educativi del Museo Nazionale del Cinema e la Fondazione Carlo Molo. Il cortometraggio è il risultato del laboratorio audiovisivo “narrAzioni teatrali”, che ha coinvolto sette pazienti afasici, nel periodo da gennaio a giugno 2011, in tutte le fasi del processo di creazione e produzione, dal soggetto alle riprese e si presenta come un omaggio contemporaneo al cinema muto, sonorizzato con musiche e rumori. L’ictus è un colpo d’arresto che impone di fermarsi, di rallentare il ritmo. Dopo, la vita cambia, diventa più riflessiva più lenta. Superato il trauma continuano a rimanere le cose veramente importanti e forse, in un mondo in cui è difficile usare le parole, si trovano altri modi efficaci per comunicare. In questa nuova ottica una pianta di basilico può essere metafora della vita, della cura e dell’affetto necessari per superare la malattia. Da afasici può capitare di sbagliarsi con le parole e basilico può diventare basilicò…
A legare queste quattro produzioni e a determinarne le ragioni d’interesse, oltre alla qualità delle singole realizzazioni, è dunque l’utilizzo dell’espressione per eccellenza, quella artistica, per raccontare la difficoltà di espressione e per offrire alle persone afasiche uno strumento privilegiato per riappropriarsi della propria capacità di espressione (e, di qui, della propria identità). 

Con l’arte si può. Storie di persone afasiche raccontate dalla Lanterna Magica (2010)
Durata: 18’ + contenuti extra
Regia: Riccardo Polignieri
Disegni: Milvana Corli, Giuliana Data, Antonio Pugliese, Angelo Suma

La manomissione delle parole (2011)
Durata: 43’ + contenuti extra
Testi di: Gianrico Carofiglio e altri autori
Ideazione scenica: Daniela Trunfio, Ezio Sega

Conversazioni. Azione teatrale per due attori e un musicista (2011)
Durata: 52’
Ideazione: Teatro Popolare Europeo in collaborazione con Master in teatro Sociale e di Comunità dell’Università di Torino
Uno spettacolo di: Lorena La Rocca, Alberto Pagliarino e Esther Ruggiero
Musiche originali: Davide Sgorlon
Supervisione artistica: Alessandra Rossi Ghiglione
In scena: Alberto Pagliarino, Esther Ruggiero, Davide Sgorlon

Basilicò (2011)
Durata: 5’
Regia: Roberta Zendrin
Sceneggiatura: Laboratorio Narrazioni Teatrali

Per saperne di più:

www.fondazionecarlomolo.it
www.isabile.it (portale con servizi e informazioni realizzati con la modalità della comunicazione semplificata che permette l’accesso alle persone afasiche, le quali possono trovare anche programmi radio e video di intrattenimento adattati alla loro condizione. Realizzato sempre dalla Fondazione Carlo Molo)
www.museocinema.it 



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