Le evocazioni del corpo
- Autore: a cura di Mario Fulgaro
- Anno e numero: 2016/6 (monografia su gioco, disabilità, inclusione)
A cura di Mario Fulgaro
Ogni individuo è creatore, attraverso il suo agire spontaneo e naturale, del microcosmo che più gli confà. Questo microcosmo finisce a sua volta con l’influenzare, in modo molto spesso inconsapevole, l’agire dei suoi attori principali.
Il motore che avvia questo interscambio tra res cogitans e res extensa, come direbbe Cartesio, sta nella consapevolezza della prima, che non si riconosce più come realtà a sé stante ma come monade aperta a trecentosessanta gradi verso il mondo che la circonda.
Chiamo in causa la Filosofia perché di fatto l’esperienza che gli animatori con disabilità del Progetto Calamaio hanno portato dopo il percorso di otto sedute di massaggi shiatsu, realizzato al Centro Documentazione Handicap di Bologna insieme a Francesca Paz e Antonio Basile, provenienti dall’Accademia Italiana Shiatsu-Do, non ci parla solo del corpo e delle sue sensazioni ma piuttosto del rapporto corpo-ambiente, del dialogo con il sé che ne deriva e delle immaginazioni che la mente riesce a dipingere a partire dalle più semplici vibrazioni derivate dallo sfioramento e dal contatto. Ideale conclusione del percorso laboratoriale sulla percezione corporea e il benessere a cura degli educatori Tristano Redeghieri e Luca Cenci, al centro della monografia di “Hp-Accaparlante” On the road.
Diario di un viaggio alla scoperta del corpo tra limiti, risorse e benessere, il percorso è stato accolto da tutti i partecipanti con entusiasmo.
Così dapprima con curiosità, poi con maggiore coscienza, attraversare le diverse tappe introspettive e corporee grazie alle tecniche manipolatorie dell’antica India, Giappone e Cina, si è dimostrato per i suoi partecipanti un volano per una conoscenza più approfondita di tutte le proprie potenzialità, ridisegnando in chiave positiva e, più precisamente, in termini di relax, pace e abbandono fiducioso, tutto ciò che in quel frangente li circondava e accoglieva in modo, all’apparenza, freddo e asettico.
Ed ecco che chi attraversava uno stato umorale buio e nero, tale da dover essere perforato per andare oltre, con lo shiatsu e le sue pratiche aveva modo di colorare il suo stato d’animo di sfumature più chiare e gioiose, quali il rosso o il giallo. Di contro balzo anche l’ambiente che ci ospitava assumeva i colori caldi della tranquillità. La rigidità mentale e del proprio corpo incontravano atmosfere interiori più pacate, in grado di trasferire ogni attenzione su altre questioni distensive e aperte alla conoscenza di sé, dei limiti.
Solo chi è in pace con se stesso è in pace con ciò che lo circonda, lo shiatsu è una palestra che aiuta a riversare le proprie attenzioni ed energie sul proprio corpo, nella sua totalità, per darne piacevolmente conto alla propria coscienza. La stanza che ci ha ospitato ha accolto sempre più, in un livello di scambio crescente i sogni, le aspirazioni e i dialoghi amichevoli tra tutti, tra gli operatori e i loro fruitori.
Lasciare andare le proprie ossessioni, mollare, dare riposo e così acquistare una nuova presenza.
“Il corpo e lo spirito: quei due sono inseparabili, non si lasciano mai – scrive lo psicologo francese Christophe André – Quando l’uno prova conforto lo prova anche l’altro, e lo stesso vale per le sensazioni negative. C’è chi allora avanza la teoria della leggenda del dualismo cartesiano, corpo e spirito come due entità separate, eppure Cartesio non affermò mai una cosa del genere. La dualità esprime soltanto una gerarchia, una convinzione sui rapporti di forza: chi dei due può far obbedire l’altro? In genere si pensa che lo spirito debba mostrarsi più forte del corpo. Invece è come in una coppia: dipende dai momenti, dalle situazioni,
che cambiano e si evolvono. E va benissimo così” (C. André, Dell’arte della meditazione, Milano, Corbaccio, 2012).
Lorella Picconi
“Da qualche tempo ho incominciato un bellissimo laboratorio shiatsu (tecniche di massaggio dalla testa ai piedi, io almeno lo chiamo così). Io sono seguita dalla terapista Francesca e contemporaneamente, insieme a me, una mia collega viene seguita dal terapista Antonio. I massaggi sono eseguiti nella stessa stanza e durano un’ora ciascuno.
Ecco il diario delle mie sedute:
Giorno uno
Per me è stata una bellissima esperienza ma, visto che era la prima volta, all’inizio ero un po’ titubante perché non sapevo come si sarebbero svolte le sedute, poi mi sono trovata benissimo. Francesca è molto brava con me, però delle volte fa delle manovre di massaggio in alcuni punti che mi fanno male.
Giorni due e tre
Queste sedute mi piacciono moltissimo e già dal terzo incontro non ho più avuto mal di pancia quando ho il ciclo. Persistono saltuariamente delle emicranie molto forti così come avevo prima.
Giorno quattro
Oggi mi sono sentita benissimo con il trattamento che mi ha fatto Francesca. Le ho parlato, spiegandole che, grazie a questi massaggi. Quando ho il ciclo, ho solo mal di testa mentre alla pancia non ho male, come invece mi capitava prima che iniziassi la mia avventura di shiatsu. Mi sono anche accorta che in seguito ai massaggi, tremo un po’ meno rispetto a prima, e di questo sono molto contenta”.
Tatiana Vitali
“L’incontro che ho preferito è stato fatto in una stanza più piccola e calda, si stava molto meglio, quando Antonio mi ha iniziato a massaggiare ho cominciato a pensare al mare perché è un posto in cui mi piace stare, e il massaggio mi ha portato proprio in questa dimensione. Era un mare molto calmo e ho sentito di nuotarci dentro, sono stata molto bene per via del massaggio che mi ha molto rilassata.
Quando Antonio mi ha girato mi ha massaggiato dalla parte sinistra, mi sono sentita bene e sicura, pur non essendo la mia parte preferita. Un punto particolare e strano dove mi ha massaggiato sono i piedi, li ho sentiti liberi e non più legati come solito, ho sentito il solletico e mi ha fatto ridere e piacere perché è una parte del mio corpo che solitamente non mi toccano. Un altro momento piacevole è stato quando Antonio mi ha massaggiato il collo, ho provato una sensazione di benessere e mi sono emozionata in modo positivo, e mi è stato utile per allontanare i pensieri negativi. Molto interessante è stato quando Antonio è passato alla pancia, perché è stato come essere su una barca in mezzo al mio elemento preferito, l’acqua, quest’ultima mi tranquillizza e mi dona serenità. Quando sono uscita dall’incontro shiatsu, come nell’incontro precedente, mi sentivo come se fossi in un altro mondo, mi sento così bene solo quando cavalco la mia bellissima cavalla Romina. Approfittando di questo momento tutto mio, ho chiesto ai colleghi due favori, il primo di lasciarmi i piedi liberi, perché è una sensazione che ho scoperto molto piacevole, e come secondo, di lasciarmi per un po’ in stanza centrale, insieme alle famose tisane e candele profumate, a godermi questa sensazione e per non distaccarmi da questo viaggio magico interiore”.
Stefania Baiesi
“La mia esperienza con lo shiatsu? È una scala di pensieri.
Primo incontro Ero tutta rigida. Secondo incontro
Mi sono sentita meglio ho provato una sensazione di calore sulle mani una sensazione piacevole di giovamento sulle spalle. Mi ero talmente rilassata che mi stavo addormentando.
Terzo incontro
All’inizio del massaggio avevo le braccia rigide, ma non l’ho detto perché ho voluto vedere se i miei arti superiori si sarebbero rilassati da soli. Questo non è successo e la prossima volta glielo dirò. Dopo aver riscaldato la stanza mi sono sentita meglio. A fine massaggio mi sono rilassata mentalmente e sono uscita spensierata.
Quarto incontro
Mi sono sentita bene, a differenza della volta prima. Mi sto affidando di più ad Antonio, infatti gli ho detto delle mie braccia stanche. Quando sono entrata ero preoccupata perché non avevo fatto la pipì. Alla fine del trattamento ero rilassata a manetta perché durante il trattamento questo pensiero era sparito. Anche le mie braccia erano più rilassate.
Quinto incontro
Mi sono sentita bene, molto meglio, rilassate anche le braccia, mi sono organizzata meglio, ho fatto pipì prima di andare a fare il massaggio e questo mi ha permesso di godermelo meglio.
Sesto e settimo incontro
Mi sono sentita bene anche se avevo i tempi stretti. Motivo per cui, alla fine, non ho fatto in tempo a far pipì e mi sentivo tutta sudata. Per questo non sono entrata tranquilla nella stanza dello shiatsu. In questo incontro mi sono messa a piangere. Mi ha aiutato a buttare fuori dei pensieri, non tutti, ma in parte sì e questo mi ha fatto stare meglio. Mi sto rendendo sempre più conto che ne avrei bisogno di più di questi momenti”.
Tiziana Ronchetti
“Dello shiatsu ricordo con piacere il dialogo con i conduttori. Durante il trattamento in un qualche modo Antonio, pur senza capire le motivazioni, aveva capito che ero un po’ molto tesa. Mentre mi svolgeva il massaggio piano piano con molta tranquillità e calma gli dicevo dove mi faceva male alla testa tanto che facevo fatica anche a respirare. Quando Antonio mi svolgeva il massaggio mi ha fatto fare un esercizio d’immaginazione. Nella prima fase dell’esercizio mi ha chiesto “Come ti senti?” Gli ho risposto subito, dicendo “Triste”. Alla mia risposta mi ha fatto scegliere un colore per la tristezza. Io ho scelto il colore nero. Dopo mi ha detto, “Bene ora prendi un foglio e mi colori tutto quel foglio di nero”. Con la mia immaginazione l’ho colorato tutto di nero. Verso la fine del disegno ho spinto talmente tanto con la punta del pennarello… Ho concentrato lì tutta la mia tensione tanto da creare due grossi buchi, lì nel foglio immaginario.
Dopo qualche minuto mi ha chiesto se avevo fatto l’esercizio. E io gli risposto di sì.
Dopo mi ha detto: “Bene ora prendi questo foglio e immagina di buttarlo via”. Allora con tutta la forza del pensiero l’ho buttato via.
Nella seconda fase dell’esercizio Antonio mi ha fatto scegliere un altro colore mio preferito, e io ho scelto il colore azzurro intenso. Allora dopo aver scelto il colore mi ha detto: “Bene ora prova a immagina-
re di cospargere l’azzurro. E io non ho immaginato di cospargere l’azzurro intenso. Ma ho cosparso anche altri colori. Il rosso e il giallo. L’esercizio dei colori durante il massaggio mi faceva rilassare, mi è piaciuto”.
Andrea Mezzetti
“Lo shiatsu? È una tecnica di massaggio che sperimentiamo in un laboratorio che facciamo il giovedì con la collaborazione di due operatori preparati. Il loro compito a mio parere viene svolto assolutamente in maniera corretta, eccezionale direi. Dove tutte le volte mi rilasso talmente tanto che mi ingubbio, mi addormento per dirlo in italiano, è troppo rilassante!
Forse dico questo perché a me è stata miracolosamente assegnata la ragazza.
In questi incontri ho sentito che i muscoli si rilassano. Il mio corpo si addormenta. In realtà non vorrei addormentarmi perché lo vedo come fallimento, ho paura di offendere i miei compagni e fuori da qui faccio fatica a chiedere aiuto. Però quando mi sveglio sto bene perché mi sento la testa libera”.
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