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Massaggiare la vita

di Barbara Bochicchio, psicologa e insegnante AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile)

Da due anni al Centro Documentazione Handicap realizziamo laboratori sulla percezione del sé attraverso il corpo. Questi laboratori sono rivolti ai nostri colleghi disabili. In loro abbiamo notato una scarsa conoscenza del proprio corpo e di come valorizzarlo; mai nessuno li aveva aiutati prima a conoscere il loro corpo. Conoscere il proprio corpo, invece, equivale a volersi bene dando a se stessi la giusta importanza in termini sia di tempo che di qualità. Allora perché non iniziare fin da piccoli a conoscere il proprio corpo? È per questo che abbiamo contattato un’amica psicologa e insegnante AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile) per far capire quanto sia importante dal punto di vista non solo fisico, ma anche psicologico, prendersi cura del corpo e iniziare a farlo fin da piccoli con l’aiuto dei genitori.
Buona lettura, magari mentre qualcuno vi sta massaggiando…Insegnare alle mamme come massaggiare i propri bambini è strano. È strano pensare che ci sia bisogno di una persona esterna per aiutare le mamme a toccare in modo appropriato i propri figli: in realtà dovrebbe essere naturale, spontaneo, immediato, viscerale. In effetti lo è…
Quello che insegno durante i miei corsi non è “la tecnica”, ma il diritto di concedersi il lusso più grande: prendersi il tempo per coccolare i bimbi, per toccarli, sentirli, sentirsi. Mi piace il fatto di riuscire attraverso semplici movimenti, che le mamme già istintivamente conoscono (anche se non lo sanno), a dare fiducia a queste donne, che molto spesso temono di non essere capaci, di non sapere come fare, di non essere adatte.
Il massaggio neonatale non è nulla di inventato, non è difficile, non è una cosa studiata da altri per scopi commerciali o di moda; il massaggio al neonato è un’arte primordiale, semplice e potente come lo sono le cose naturali.
Il tatto è l’organo più esteso e più antico (si sviluppa nelle prime settimane di gestazione) ed è quello che apre il canale comunicativo più immediato e più profondo tra la mamma e il bebè; attraverso carezze, coccole, massaggi, si entra in contatto, ci si impara a conoscere e a capire reciprocamente.
Nello specifico il corso di massaggio infantile serve, a mio parere, a due cose: da un lato, a imparare come semplici carezze possano portare benefici fisici e psicologici per chi fa e per chi riceve il massaggio, e dall’altro lato a fare rete, a far conoscere le mamme tra di loro, a confrontarsi, parlare, ridere, consolarsi, sdrammatizzare, aiutarsi.
I benefici fisici sono molteplici e riconosciuti ormai da diversi studi: aumento del senso di benessere derivante dal rilascio di endorfine (per entrambi), aiuto nella regolarizzazione del ciclo sonno-veglia, sollievo per piccoli disturbi (coliche, meteorismo, ecc.), stimolazione del sistema immunitario, ghiandolare, circolatorio; sostegno nell’apprendimento del linguaggio e della conoscenza dello schema corporeo, e tanti altri.§
I benefici psicologici sono forse ancora più numerosi.
Ne cito solo alcuni riferiti alla mamma che massaggia il proprio cucciolo: diminuzione dello stress, del senso di impotenza e frustrazione, aumento di fiducia, di autostima, di conoscenza del corpo e delle reazioni del piccolo, sospensione del “senso del dovere” e attivazione del “senso del volere e del piacere”, sostegno delle capacità genitoriali, attivazione del canale comunicativo profondo e viscerale col proprio figlio, ecc.
Per il bimbo è vitale sentirsi al protetto, sicuro e amato. Nell’abbraccio della mamma impara a essere, a sentire, a vivere. Nel suo odore egli ritrova se stesso, il nido, l’essenza stessa del suo essere al mondo.
Il con-tatto dato anche dal massaggio rafforza questa sensazione e ne amplifica gli effetti, che si fissano indelebilmente nell’inconscio del neonato e lo renderanno, da adulto, una persona sicura del proprio valore come essere umano.

Queste sono le parole di Francesca Giampietri, mamma della bellissima Alessia dagli occhi blu, che ha frequentato il corso di massaggio infantile qualche mese fa:
“Mia figlia è nata prematura, con difficoltà respiratorie e perciò è stata messa in incubatrice subito dopo il parto. Il toccare la sua pelle attraverso una piccola apertura dell’incubatrice era tutto ciò che mi era concesso, pertanto per me questo contatto fisico di pelle a pelle ha da subito rivestito un’importanza vitale. Ogni volta che la mia mano poteva accarezzare quella morbidissima pelle, accompagnavo ogni mio gesto con parole dolci perché volevo che la mia bimba sapesse che, anche se per il 99% del tempo c’era un vetro che ci divideva, la sua mamma era sempre al suo fianco e le voleva tantissimo bene.
La mano, questo meraviglioso e potente strumento di comunicazione, è in grado di trasmettere già di per sé calore, vicinanza e amore.
Attraverso i gesti sapienti del massaggio, le mani si rendono protagoniste di un linguaggio non verbale che contribuisce ad accrescere il legame genitore-bambino e si sa che un bambino amato e sereno sarà un adulto che avrà fiducia in sé e sarà in grado di donare agli altri l’amore che ha ricevuto”.

La mamma di Elia, Anna Serena Scholl, racconta: “Durante il corso pre-parto siamo state informate della possibilità di partecipare a un corso di massaggio e, fin dal primo momento, ne sono stata attratta;così dopo un mesetto dall’arrivo di Elia e dopo una prima fase nella quale organizzare uscite, incontri e prendere impegni costanti sembrava impossibile, ho chiamato e preso informazioni sul corso.
Ero entusiasta, elettrizzata all’idea di imparare qualcosa di nuovo che potesse fare stare bene il mio piccolo!
Quello che mi aspettavo era principalmente questo: dedicarmi a Elia, coccolarlo seguendo i consigli di un esperto. Non ultimo, tra i miei interessi c’era anche il fatto di incontrare altre mamme e stare insieme, senza fretta, conoscerci e condividere un pomeriggio con i nostri bambini.
Le mie aspettative sono state esaudite! L’appuntamento del giovedì è diventato sin dal primo istante un gioioso momento di festa… di coccole e dolci parole tra mamme e cuccioli. Così in un istante alla domanda: ‘Ci sei giovedì pomeriggio?’ alle amiche rispondevo orgogliosa: ‘No, giovedì ho il corso di massaggio!’.
È così che per me massaggiare Elia è diventata in fretta una tecnica e una pratica divertente, nella quale ora mi sento molto più pratica, ma è soprattutto diventato un contatto morbido e delicato, affettuoso e caldo nel quale ho acquisito dimestichezza facendo pratica in un setting davvero piacevole”.

Sara Ferraboschi, mamma di Francesco, ricorda: “Al primo incontro noi mamme ci siamo presentate spiegando il motivo per cui eravamo lì, poi abbiamo iniziato coi massaggi alle gambe… Il primo tentativo è stato un po’ ‘deludente’: Francesco era al settimo cielo ma più che altro perché aveva tante facce nuove da vedere! Al secondo incontro stessa scena… Ho provato a casa e sembrava più concentrato, ma solo per poco tempo. Poi la svolta… una settimana al mare: perché non provare a spalmargli la crema solare con la tecnica del massaggio? ‘Francesco, ora facciamo un massaggino!’ e intanto mi guardava e sorrideva. Eravamo in un posto nuovo, ma quei gesti per lui erano rassicuranti. A ogni parte del corpo che massaggiavo rispondeva con uno sguardo o una risata, soprattutto se gli recitavo qualche filastrocca (ad esempio quella delle dita) e dopo era calmo e rilassato per la passeggiata in riva al mare.
Come mi sento io quando massaggio Francesco? Tocco un corpicino morbido e meraviglioso nella sua perfezione e mi chiedo come sia possibile che sia stato creato da me e mio marito. È davvero un momento di intimità stupenda…”.

Massaggiare un neonato è prendersi cura, è riconoscere il suo corpicino come degno di attenzione, tempo, dedizione al di là dell’assistenza, del dovere. È anche prendersi cura di sé, per riconnettersi al proprio ruolo di mamma, di corpo che dona, nutre, sostiene e comunica.
Massaggiare il proprio cucciolo è massaggiare la vita!

Per informazioni:
bochicchiobarbara@gmail.com
cell. 339/709.47.83



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