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Oggi le handycomiche

Avete un racconto, un aneddoto, una barzelletta, un qualcosa di divertente da raccontare che nasce dalla più sofferta e quotidiana esperienza di vita, di lavoro, di amicizia in questo magico, magico mondo che è l’handicap? Inviatecela e, se farà ridere veramente, ve la pubblicheremo.

Ridere di handicap

C’era una volta un bellissimo giovane handicappato di nome Smile. Smile non era un handicappato qualunque, cioè uno dei soliti disabili che non riescono a camminare e per questo vagano lenti sulle loro carrozzine, spingendosi con le mani, per le strade della città, andando sempre in giro senza motivo ed intralciando il traffico delle macchine e dei pedoni; oppure di quelli che occupano con le loro automobili, i parcheggi riservati, non lasciandoli liberi ai normodotati, che non trovano posto. Al contrario, Smile era proprio un handicappato speciale, un handicappato perfetto a cui non mancava proprio nulla; infatti aveva molte qualità e molti pregi, come quello di non riuscire a scavalcare gli enormi marciapiedi delle strade, a scalare le numerose scale che si trovano negli edifici pubblici, a tagliare i traguardi delle vette di numerosissimi scalini, a raggiungere i giganteschi banconi dei bar. Inoltre ogni giorno doveva sempre superare nuovi ostacoli, per poter salire sugli autobus, per recarsi negli uffici pubblici, nelle discoteche, nei negozi e tutto questo, insieme ad altre numerosissime difficoltà e problemi, rendevano, Smile, un handicappato veramente eccezionale.
Purtroppo nonostante tutte queste qualità, Smile, aveva un grande difetto, che complicava la sua vita ed il suo rapporto con le altre persone. Il suo grande difetto era il ridere, infatti Smile rideva, rideva, rideva sempre, rideva di tutto e su tutto, gli bastava un raggio di sole, lo sbocciare di un fiore, il saluto di una donna, il sorriso di un vecchio, il ciao di un bambino e Smile rideva, rideva senza smettere più.
Il ridere di Smile, non era un ridere comune, oppure un ridere di gusto o un ridere di cuore, Smile rideva con tutta la sua anima, con tutto il suo corpo, per questo sembrava che Smile ridesse proprio di handicap; inoltre quando Smile rideva, era così contento e così gioioso, che pareva non stare più nella pelle e nel suo handicap dalla grande felicità.
Purtroppo, questo grande difetto, procurava a Smile tantissimi guai, infatti quando andava a chiedere un lavoro, una carrozzina nuova, un nuovo ciclo di terapia o qualsiasi altro aiuto ed agevolazione, i medici, le assistenti sociali, gli impiegati, vedendolo ridere a quel modo, lo scambiavano per un qualsiasi altro normodotato e non gli davano mai, i giusti servizi che Smile richiedeva.
Smile, a causa della sua grande felicità, veniva molto spesso scambiato per una persona normodotata, anche dalla gente che incontrava per strada, così quando Smile trovava degli ostacoli o non riusciva a scavalcare un marciapiedi, nessuno riusciva ad accorgersi che aveva bisogno di una mano e nessuno gli prestava aiuto.
Smile, era proprio disperato, perchè non riusciva proprio a correggere questo suo difetto; infatti nonostante mettesse a frutto tutta la sua buona volontà e tutto il suo impegno, non riusciva a migliorare ed a scrollarsi di dosso il brutto vizio di ridere.
Quando Smile, doveva affrontare un nuovo colloquio o doveva conoscere delle nuove persone, cercava di prepararsi mentalmente ad essere un handicappato triste e depresso, come un qualsiasi altro normalissimo disabile. Per questo motivo, cercava di affrontare questi colloqui, nelle giornate più piovose, più fredde e più grigie, che infondono nell’ anima un profondo senso di malinconia e tristezza; poi cercava di pensare a tutte le miserie ed a tutte le povertà che ci sono nel mondo, pensava alla sua condizione di handicappato, alla sua impossibilità di camminare, così diventava triste e scoraggiato, con una faccia seria e scura.
Purtroppo tutte le persone che incontrava, vedendolo così serio, scoraggiato e triste, gli sorridevano gentilmente, gli battevano una mano sulla spalla in segno di incoraggiamento, si dimostravano tutti gentili e premurosi nel suoi confronti e così Smile, scoppiava a ridere, a ridere di handicap.
I medici, gli assistenti sociali e gli impiegati, che assistevano a questa scena, rimanevano stupiti ed allibiti, sentendosi beffati e truffati, trattando Smile come un normododato bugiardo ed imbroglione, scacciandolo via in malo modo da tutti i loro uffici.
Smile, rimaneva molto mortificato a causa di tutte queste situazioni, perchè nonostante tutto il suo impegno e tutti i suoi sforzi, non riusciva proprio a correggere il suo caratteraccio e vedeva andare in fumo tutti i suoi buoni propositi; ma anche questa mortificazione era di breve durata, perchè gli bastava uscire dall’ufficio e vedere un frammento di arcobaleno, la forma strane di una nuvola, il brillare di un sottile raggio di sole e Smile tornava subito allegro, ridendo, ridendo di handicap.
Un giorno, Smile, venne a sapere che quella stessa sera, Cheese, il suo comico preferito, si sarebbe esibito in uno spettacolo nel teatro della sua città. Appena Smile, apprese questa notizia, decise subito di andare ad assistere allo spettacolo. Infatti, fin da bambino aveva sempre seguito tutti gli spettacoli televisivi di Cheese ed adesso non voleva proprio perdere l’occasione di poterlo vedere dal vivo; per questo motivo era veramente al colmo della gioia e dell’eccitazione, non stando più nella pelle e nel suo handicap dalla grande felicità ridendo, ridendo di handicap.
Purtroppo, quando Smile arrivò al teatro, si trovò di fronte una crudele e gigantesca scala di marmo, che di colpo gli sbarrò l’entrata al teatro, vedendo infrangersi tutti i suoi desideri, tutti i suoi sogni, contro quella crudele barriera architettonica; così Smile divenne triste e scoraggiato, con una faccia seria e scura.
Mentre Smile si avviava alla sua macchina, per tornare a casa, gli vennero incontro gli uomini addetti alla sicurezza del teatro, che vedendolo così triste e desolato, gli offrirono il loro aiuto, per fargli salire la scala, facendo leva sulle ruote posteriori della carrozzina. Smile accettò molto volentieri questa proposta e nel suo cuore si riaccese la speranza di poter vedere finalmente lo spettacolo di Cheese.
Smile, apprezzando molto la gentilezza di quegli uomini e rendendosi anche conto della loro grande fatica, nel trasportarlo in quel modo, non finiva mai di ringraziarli. Purtroppo, quando arrivarono in vetta alla scalinata, Smile, dalla grande felicità, scoppiò in una fragorosa risata di handicap.
Gli uomini della sicurezza, vedendolo ridere a quel modo, si sentirono profondamente offesi, beffati e truffati, scambiando nuovamente Smile, per un normodotato disonesto e bugiardo; così per punizione riafferrarono i manici della carrozzina e lo riportarono subito in fondo alla scala.
Adesso, Smile, si ritrovava solo, triste, deluso ed amareggiato, perchè per colpa di quel suo brutto difetto, aveva di nuovo perso un’occasione d’oro.
Gli uomini della sicurezza, vedendolo di nuovo così serio e malinconico, pensarono che quella persona era veramente handicappata, quindi decisero di richiamare Smile e di portarlo nuovamente su per la scala.
Quando gli uomini della sicurezza gli offrirono nuovamente il loro aiuto, Smile, non credeva alle proprie orecchie e cercò di trattenersi il più possibile per non perdere anche questa occasione; ma ancora una volta, arrivati in cima alla scala, Smile scoppiò in una fragorosa risata di handicap.
A questa nuova risata, quegli uomini andarono su tutte le furie e sentendosi doppiamente beffati, derisi ed ingannati, riafferrarono con forza, prontezza e determinazione i manici della carrozzina di Smile, riportandolo immediatamente in fondo alla scalinata.
Così, Smile, rimase ancora una volta, solo, deluso e depresso, perchè a causa di quel suo terribile difetto, aveva perduto definitivamente anche quest’ultima occasione.
Gli uomini della sicurezza, vedendo Smile, avviarsi così tristemente alla macchina, spingendosi con le mani sulle ruote, furono nuovamente assaliti dai dubbi precedenti, tanto che pensarono di andarlo a richiamare, per portarlo di nuovo su per la scala, ma poi nell’incertezza decisero di lasciar perdere; perchè se Smile fosse stato un falso handicappato, tutto ciò sarebbe stato per lui il giusto castigo, sentendosi, per questo, anche molto fieri per aver punito così duramente un imbroglione di quel calibro. Al contrario, se quella persona, fosse stata veramente handicappata, una rinuncia, una delusione in più a quelle che già quotidianamente subiscono gli handicappati, non avrebbe certamente fatto una grande differenza.
Mentre, Smile, stava andando alla macchina per tornare a casa, gli venne in mente di fare un giro dietro al teatro; qui trovò un ampio spazio aperto, dove vi era un’ottima acustica, così pensò di rimanere in quel punto e di accontentarsi, almeno, di ascoltare lo spettacolo di Cheese.
Quando Cheese cominciò il suo spettacolo, declamando il suo monologo di battute comiche, tutto il pubblico del teatro, ed anche Smile all’esterno, cominciarono a ridere, a ridere; ma le risate di handicap di Smile erano così forti, così fragorose, che coprivano e sovrastavano tutte le risate del pubblico del teatro e persino la voce del comico stesso.
Cheese, disturbato da quella specie di rumore fuori campo, uscì da dietro le quinte per affacciarsi ad una finestra del teatro e scoprire da chi o da dove proveniva quella simpatica risata.
Quando Cheese si affacciò alla finestra che dava proprio sullo spiazzo aperto, vide Smile tutto solo seduto sulla sua carrozzina, lo invitò ad entrare in teatro per assistere allo spettacolo, ma Smile gli spiegò che non poteva entrare a causa della scala e gli raccontò anche dello spiacevole equivoco nato con gli uomini della sicurezza. Allora Cheese rientrò in teatro e comunicò a tutto il pubblico, che tutti gli spettatori paganti se volevano continuare ad assistere allo spettacolo, dovevano immediatamente uscire dal teatro, mentre coloro che non avevano pagato il biglietto, potevano rimanere tranquillamente seduti in teatro e così dicendo uscì di nuovo di scena.
Tutto il pubblico rise fragorosamente alle parole del comico, credendo che fosse una delle sue solite battute assurde ed esilaranti, anche perché, naturalmente e logicamente, tutti quanti avevano pagato il loro biglietto; ma poi non vedendolo più rientrare in scena, pensarono tutti insieme di uscire e di andare dietro al teatro per vedere cosa stava accadendo.
Quando tutto il pubblico arrivò nello spiazzo aperto dietro il teatro, trovò Cheese che continuava tranquillamente il suo spettacolo affacciato alla finestra e Smile seduto in prima fila sulla sua carrozzina, che si stava godendo lo spettacolo, ridendo, ridendo di handicap. Infatti Smile era felicissimo, perché, non solo poteva assistere e vedere dal vivo il suo comico preferito, ma anche perchè finalmente qualcuno lo aveva considerato come una persona normale, senza badare ai suoi pregi ed al suoi difetti.




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