Una semiresidenza per persone con problemi psichiatrici. Con una frequenza di 30-40 presenze al giorno, il centro offre un serie di attività molto varia, dall’arte alla musica, dalla lettura del giornale al canto…L’aquisizione di capacità lavorative per entrare nel mondo del lavoro
Come si arriva alla semiresidenza
La Semiresidenza non è da considerarsi per l’utente un’alternativa ai colloqui terapeutici con lo psichiatra, ma è un’ulteriore possibilità a disposizione di questi qualora ritenga, e l’utente sia d’accordo, vi sia un beneficio possibile frequentando la semiresidenza, in una logica di servizi collegati a rete che lavorano in équipe.
L’invio dell’utente alla Semiresidenza avviene attraverso una richiesta formale del medico psichiatra (équipe inviante) in cui si motiva la proposta di attivazione di un progetto riabilitativo.
Una volta accettata la proposta all’utente viene assegnato un educatore professionale ed un tecnico USL che hanno il compito di stilare un primo progetto d’intervento che, di solito, prevede, attraverso un iniziale rapporto individuale, una fase di osservazione e di conoscenza con l’utente.
I progetti hanno come finalità quella di promuovere, valorizzare, raggiungere il livello massimo di autonomia possibile attraverso l’uso di attività individuali e di gruppo (e tramite lo strumento degli inserimenti formativi e lavorativi). Hanno inoltre come finalità la socializzazione attraverso spazi di relazione e comunicazione.
Per autonomia si intende una serie di capacità che la persona con problemi psichici o non ha mai avuto o ha perso durante la sua malattia ad esempio: curare il proprio corpo e la propria persona lavandosi da solo, pulendo e stirando i propri vestiti; imparando a cucinare, e ancora la capacità di lavorare, di acquisire o riutilizzare una professionalità acquisita ma non più usata da tempo rispettando le regole del lavoro e assumendosi le responsabilità connesse a questo.
Per socializzazione si intende la capacità di stare in relazione con altre persone, capacità necessaria per uscire dall’isolamento e dalla chiusura in cui la persona si trova rispetto al mondo esterno.
In Semiresidenza si stimola questa capacità all’interno delle attività di gruppo e creando momenti di incontro con la realtà circostante: uscite nei luoghi di ritrovo della città, gite, vacanze ecc.
Educatore e tecnico quindi diventano i referenti con i quali l’utente potrà, concordare, verificare e modificare il proprio progetto riabilitativo. Per ogni utente viene attuato un progetto individualizzato che tiene conto dei suoi bisogni, risorse, capacità e difficoltà. Il progetto, fin dalle sue prime fasi viene concordato con l’équipe inviante del territorio.
Dal periodo di osservazione e dall’approfondimento della relazione educatore/utente si individuano i bisogni e le possibili aree d‘intervento: l‘area della cura del sé, del proprio corpo, dei propri spazi di vita; l’area espressiva; l’area lavorativa.
Alla Semiresidenza l’utente viene non per rimanere tutta la giornata ma per svolgere le singole attività di volta in volta concordate tra lui, léquipe inviante e l’equipe della Semiresidenza Tasso.
Le attività e le loro tre funzioni
Le attività indicate sono diverse (cinema, decorazione, canto, attività di cucina…) e variano a seconda dei bisogni dell’utente. Pur avendo differenti finalità esse hanno in comune una triplice funzione:
- quella principale è di essere strumento di mediazione per la favorire la relazione e lo stare insieme in gruppo. Il gruppo stesso diventa agente di cambiamento e funziona come un "microcosmo sociale" in cui sperimentarsi, confrontarsi e apprendere.
- La seconda funzione si riferisce all’apprendimento dei contenuti specifici: imparare a cucinare, a prendersi cura del proprio corpo ecc.
- La terza funzione è quella di offrire la possibilità di creare occasioni di incontro e di relazione con la realtà circostante, "il territorio", utilizzando anche la propria creatività (attraverso ad esempio mostre realizzate da noi ecc..) per favorire un reinserimento ed evitare che le relazioni dell’utente si sviluppino solo all’interno della struttura.
Nell’attività l’educatore ha il compito di seguire il percorso individuale dell’utente, il percorso evolutivo del gruppo e gli obiettivi prefissati dell’attività stessa. Alcune attività utilizzano anche le competenze specifiche di esperti quali: maestri d’arte, istruttori ISEF , meccanici.
L’inserimento nel mondo del lavoro
Un obiettivo che la struttura si pone rispetto ad alcuni utenti è la ridefinizione dell’autonomia personale connessa anche all’acquisizione di capacità lavorative, essendo il lavoro per persone adulte del nostro contesto sociale, uno strumento importante per l’automantenimento economico, per l’identità personale e sociale, e per la propria autorealizzazione.
In questi anni sono state attuate molte esperienze d’interventi terapeutico-riabilitativi in situazione lavorativa, utilizzando canali e strategie diverse:
- esperienze con persone in grado di sostenere un inserimento o reinserimento vero e proprio nel mondo del lavoro, conclusosi in alcuni casi con assunzioni in aziende private;
- esperienze di inserimenti con finalità formative per persone non ancora in grado di sostenere una situazione lavorativa stabile e continuativa, che consentano un approccio graduale al mondo del lavoro;
- esperienze protette di stage di gruppo con finalità formative e di osservazione delle abilità e capacità degli utenti da parte degli operatori, che consentano di delineare possibili percorsi di avvicinamento al lavoro;
- esperienze lavorative ad impronta occupazionale.
L’educatore è in alcuni casi un supporto, e porta un sostegno per l’utente attraverso colloqui e verifiche con lui e/o la ditta; in altri casi all’inizio dell’inserimento, affianca l’utente sul posto di lavoro; nelle situazioni di stage di gruppo è il gestore dell’attività ed effettua un affiancamento costante e continuativo per tutta la durata dell’esperienza.
Rispetto alla ricerca di mercato, si sono creati canali con l’ufficio di collocamento, la Provincia, alcune aziende pubbliche e private, associazioni di categoria, enti formativi.
All‘interno della semiresidenza è attivo un gruppo di lavoro composto da educatori e assistenti sociali della Semiresidenza e dei Centri di Salute Mentale territoriale, che si riunisce settimanalmente con la finalità di fare "ricerca di mercato", ovvero sulle possibili situazioni da utilizzare per gli inserimenti lavorativi, per supportare dal punto di vista organizzativo gli educatori che attivano gli inserimenti lavorativi, ed elaborare le esperienze che vengono fatta mano a mano.
(*) Educatori professionali