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Un Geranio a “Un Prato di libri”

| Progetto Calamaio |
Un Geranio a “Un Prato di libri”

“Un Prato di libri” è il festival della lettura per bambini e ragazzi under 18, ospitato nella provincia di Prato, quest’anno dal 12 al 14 aprile. Una festa esclusivamente dedicata ai giovani e al loro rapporto con lo straordinario mondo dei libri, un mondo che non conosce barriere e vince ogni noia, consapevoli del fatto che, per mantenerne vivo il piacere e il valore, spetta a tutti noi un solido lavoro sull’accessibilità e la cultura inclusiva.

Nel prato si può trovar di tutto, semi di tutti i tipi, terra, lombrichi, radicchi, fiorellini, erbe vagabonde, erbacce spontanee o da curare. Ognuno nel prato trova il suo posto, il suo spazio e ci sta bene. A volte, nel prato,  nascono anche nuove parole e nuovi significati come quello di “bioDiversità”: il diritto all’essere te stesso, all’unicità, alla felicità per essere liberi di crescere nella diversità. Quest’anno il Progetto Calamaio ha partecipato al festival durante la giornata del 12 Aprile, con la presentazione del libro “Da Geranio a Educatore” di Claudio Imprudente, affrontando il tema dell’inclusione e della fragilità, insieme a bambini e insegnanti!

Così Claudio si è rivolto agli studenti, proponendo loro un’ironica riflessione sul concetto di “fragilità”:

“Mi accorsi con piacere dell’arrivo dei bicchieri di cristallo che attendevo da tempo. Sul pianerottolo, eccolo lì, il classico pacco di cartone marrone con la scritta “fragile”, da cui sono partite una serie di riflessioni.

In base a che cosa infatti definiamo un oggetto più o meno fragile? Dipende dalla consistenza, direte voi, dalla robustezza, dalla capacità di reggere agli urti e alle cadute, dall’aver bisogno o meno di particolare cura e manutenzione. Pensate poi all’azione che compiamo quando solleviamo un peso: ci abbassiamo, abbassiamo le braccia, le gambe, ma anche gli occhi e lo sguardo per prendere le misure con la fatica che, pensiamo, ci aspetterà. Ci dimentichiamo che ai pacchi più fragili è abbinata anche un’altra scritta: “tenere verso l’alto”, il che cambia completamente la prospettiva. Che fare allora? Guardare in basso o guardare in alto? Scegliere a volte non è del tutto immediato. 

Quando ci approcciamo alla fragilità insomma tendiamo a complicarci la vita. Ci dimentichiamo che esiste un equilibrio tra lo sguardo che sta in basso e quello che sta in alto e che è proprio lì in mezzo che la maggior parte delle nostre forze e possibilità si concentra. Prendere le misure a tu per tu con il pacco, alzarlo, abbassarlo, spostarlo, scegliere se e quando seguire le indicazioni della freccia è probabilmente il  modo più utile per non danneggiare il contenuto. 

Anche se… Lo sapevate che il cristallo può essere molto più resistente del vetro?”.

 

 

Ringraziamo veramente di cuore gli organizzatori per la bella giornata e per l’ottima organizzazione dell’evento in una città così accogliente.


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