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TEATRO, SCUOLE E DIVERSITA’: IL PROGETTO CALAMAIO RACCONTA “BECCO DI RAME”!

| Progetto Calamaio |
TEATRO, SCUOLE E DIVERSITA’: IL PROGETTO CALAMAIO RACCONTA “BECCO DI RAME”!

Grazie alla preziosa collaborazione con diverse realtà culturali del territorio, nascono idee ed esperienze sempre nuove nella forma, che mantengono però un filo conduttore con i temi a noi cari, fra i tanti:

  • inclusione;
  • accessibilità;
  • relazione con la diversità;
  • necessità di lavorare tutti insieme per una cultura dell’integrazione di tutte le differenze.

Francesca, animatrice con disabilità del Progetto Calamaio, racconta l’incontro con una classe IV del Liceo Da Vinci di Casalecchio di Reno avvenuto all’interno di un percorso di alternanza scuola lavoro in cui sono coinvolti diversi soggetti: oltre che con la scuola, quel giorno abbiamo condiviso l’esperienza con il Teatro Laura Betti di Casalecchio, l’Associazione Altre Velocità e la compagnia teatrale Teatro del Buratto, che ci ha proposto lo spettacolo per bambini “Becco di Rame”.

<< Mercoledì 7 febbraio io, Sandra (coordinatrice del gruppo) e Lorella (altra animatrice con disabilità), ci siamo recate, nel ruolo di animatrici,  a vedere uno spettacolo per bambini che trattava il tema della diversità attraverso la rappresentazione teatrale, tratta da una storia vera, chiamata: “Becco di rame”.

La trama parla di un’oca che non è stata da subito accolta bene nella fattoria, perché era diversa dagli altri animali. Soprattutto le galline la scacciavano via. Col tempo però è stata accettata da tutti, grazie anche all’aiuto dei maiali che l’avevano adottata come una loro figlia. Un giorno nella fattoria arrivò una volpe molto affamata che voleva mangiare gli animali presenti, ma l’oca lottò con la volpe e la scacciò, anche se nel combattimento ci rimise il becco. All’inizio, quando dovette montare il nuovo becco di rame, non lo accettava e non riusciva neanche a mangiare. Se ne vergognava molto! In seguito sia gli altri animali, sia lei, si adeguarono a questa sua nuova caratteristica.

Dopo la rappresentazione, a cui abbiamo assistito insieme a numerosi bambini delle scuole dell’infanzia, abbiamo avuto un incontro con una classe del Liceo Da Vinci di Casalecchio, anche loro spettatori insieme a noi, sul tema della disabilità. Subito vi è stato l’inevitabile momento di difficoltà, che è normale in un primo impatto. Ma col passare del tempo ci siamo conosciuti un po’ e i ragazzi si sono aperti di più verso di noi.

Mi ha colpito molto il loro sguardo di disagio all’inizio, nell’interagire con noi.  Partendo dallo spettacolo, abbiamo parlato un po’ con i ragazzi, abbiamo riflettuto sul tema della diversità e questo ha permesso un contatto e una prima conoscenza, anche se il tempo non era evidentemente sufficiente per instaurare una Relazione che si possa chiamare tale.  Ma siamo stati contenti di come sono andate le cose, perché è stata una bella esperienza e un bell’incontro dove, oltre a riflettere sullo spettacolo, abbiamo potuto conoscerci e abbattere un po’ di barriere >>.

Lo scopo di questa attività era di portare i ragazzi a guardare oltre la disabilità e provare a creare un contatto, un legame, che possa abbattere queste barriere che ci dividono.

Martina, per esempio, studentessa del Liceo Da Vinci di Casalecchio di Reno, è riuscita a recepire  appieno il messaggio. Ci ha anche dedicato un piccolo articolo intitolato “LORELLA E FRANCESCA E LA DIVERSITA’ “, pubblicato sul sito di Casalecchio Teatri 2.0 e che invitiamo tutti a leggere.

<< … trovo molto costruttivo avere il coraggio di ragionare sul valore della diversità… >>

Martina usa il termine “coraggio” e ha ragione… Fare finta che sia facile non ci aiuta… I ragazzi questo coraggio ce l’hanno… Sempre! Hanno bisogno di spazi e tempi accoglienti per fare l’esperienza dell’incontro e farlo diventare crescita per tutti noi.

E voi, avete il “coraggio” di affrontare la diversità?

 

 


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