intervista a Flavio Cocanari, responsabile settorew handicap CISL
Cè una nuova consapevolezza del fatto che lassistenza deve concretizzarsi in servizi alla persona o alla famiglia e che devono essere gestiti dagli Enti Locali. Questa consapevolezza è ormai anche dei politici.
Se lassistenza viene fatta dagli Enti Locali, questi devono avere però anche le fonti del finanziamento, il sistema fiscale deve essere riorganizzato in questo senso.
Un altro elemento di novità è la consapevolezza del ruolo del privato sociale senza fine di lucro: finalmente sembra essere passata linfatuazione verso il privato sociale che viene visto in un modo un po’ più concreto. Recentemente si era passati dallideologia del tutto pubblico al privato è bello fino ad arrivare allapoteosi del privato sociale; quello che è importante è che si realizzi una forma di democrazia di soggetti in cui ognuno da il suo contributo.
Si assiste anche ad un ridimensionamento dellassistenza economica diretta rispetto al ruolo dei servizi: è chiara lidea che qualsiasi prestazione economica non può che essere di supporto ad una rete di servizi che deve comunque esistere.
Per quanto riguarda lassistenza economica dietro alle definizioni come assegno sociale e assegno di minimo vitale si nascondono diversi significati che vanno chiariti.
Lassistenza significa in generale assicurare il diritto al cittadino di vivere attivamente la sua cittadinanza e quindi di ricevere tutta una serie di attenzioni che gli permettono di esprimersi liberamente; queste attenzioni possono essere declinate in servizi, in trasferimenti economici in agevolazioni fiscali.
Il problema principale riguarda il reperimento dei finanziamenti: quali risorse devono essere riconvertite? Quali interessi si devono colpire? In generale il problema è quello di mettersi daccordo su quali devono essere le fonti di finanziamento del Welfare State.