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Il post-inchiesta: progetti per il futuro

Come accennato, una delle principali richieste rivolte al progetto sull’omodisabilità era la possibilità di incontrare tutti coloro che avevano partecipato.
Il 4 febbraio 2007, si è quindi svolto a Bologna il primo incontro/convegno di riflessione su tutto il lavoro di ricerca svolto fino a quel momento. All’incontro erano presenti molte delle persone che avevano prestato il loro contributo alla ricerca, gli intervistati e alcuni intervistatori, ma anche alcuni accompagnatori e alcuni operatori che lavorano con la disabilità, e per finire Sergio Lo Giudice, presidente di Arcigay Nazionale. È stato il primo vero incontro dal vivo per parlare dei risultati del progetto, per fare emergere non solo le difficoltà delle persone omosessuali con disabilità, ma anche i loro strumenti personali per superarle, il lavoro profondo che hanno fatto su se stesse e le richieste che pongono alle associazioni e alla società in genere. Ma soprattutto è stata un’occasione per conoscersi. Come ha scritto Priscilla Berardi in un’e-mail a tutti i partecipanti il giorno seguente all’incontro, “Noi siamo molto contenti del risultato, abbiamo ricevuto restituzioni positive sul nostro lavoro e nuovi stimoli e idee su cui lavorare. Oltre al nostro desiderio di conoscere personalmente le persone che ci avevano regalato la loro storia e la loro fiducia, desideravamo che queste persone si conoscessero tra loro e comprendessero di non essere sole a vivere questa condizione di ‘doppia invisibilità’, come da alcuni è stata definita”.
Le proposte, i suggerimenti e gli spunti emersi in quella giornata si articolano sostanzialmente in questi punti:
• necessità di rendere più visibile il tema delle persone omosessuali con disabilità, a partire dalle risorse e iniziative proprie delle stesse persone omosessuali con disabilità;
• organizzare nuovi incontri come questo;
• aprire una linea telefonica dedicata;
• aiutare le persone GLB con disabilità a fare coming out;
• continuare a proporre il tema dell’incrocio tra disabilità e omosessualità, sia in termini scientifici, sia in termini associativi, sia in termini sociali, sia in termini culturali;
• valutare le sedi dei Comitati Arcigay e dei circoli ricreativi dal punto di vista delle barriere architettoniche e pubblicare i risultati.

Alcune delle persone intervistate e altre che si sono unite al gruppo nell’incontro del 4 febbraio a Bologna hanno successivamente organizzato un incontro il 14 e 15 aprile a Milano presso la sede dell’Arcigay. L’obiettivo era conoscersi e dibattere su alcuni temi da portare al congresso nazionale di Arcigay, a maggio, per rendersi finalmente visibili alla comunità GLB e fare alcune prime richieste all’associazione. Insomma, il lavoro continua.

 




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