Durante l’indagine svolta nel territorio di Bologna e Provincia, ho avuto modo di accorgermi del fatto che molte realtà operavano a distanza di alcuni isolati senza conoscere le rispettive attività. Quello che manca è ancora oggi un filo che colleghi queste esperienze e dei punti di riferimento e di scambio per queste. Questa tendenza si amplifica quando si allarga il campo di indagine al territorio nazionale. Censire e monitorare queste esperienze diventa un compito arduo, anche perché ci si trova di fronte ad una diversa tipologia di utenza e a contesti differenti. Possiamo comunque concentrare l’attenzione su un certo tipo di handicap e riassumere i contesti all’interno dei quali si opera in due principali tendenze.
- Dal teatro all’handicap: teatri, compagnie teatrali e di danza professioniste, registi, coreografi e uomini di teatro che si avvicinano alle diverse abilità e scelgono di intraprendere un percorso di ricerca artistica in questo campo, che comporta la costituzione di una compagnia integrata o non e la produzione e circuitazione di spettacoli.
- Dall’handicap al teatro: enti, associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali che, si avvicinano all’arte performativa per sperimentarne la pratica con i propri utenti disabili, avvalendosi o no di professionisti, con il fine di sperimentazione libera che può prevedere l’allestimento di spettacoli ma non come obiettivo principale.
Ovviamente i confini tra queste due categorie sono labili, dato che professionisti del teatro o della danza operano per le strutture sociali che intendono promuovere il teatro o la danza tra le proprie attività e viceversa, educatori, psicoterapeuti, psicologi affiancano il lavoro di registi e coreografi nelle esperienze professioniste che vedono coinvolti attori e danzatori diversamente abili. La seconda classe è però più difficile da censire, dato che è per il suo carattere poco pubblicizzata e si limita spesso agli utenti della struttura stessa, rimanendo in ambito Comunale o provinciale. Nell’ambito del Secondo Convegno Internazionale di Studi “I teatri delle diversità” organizzato dall’Associazione Culturale “Nuove Catarsi” (11) nel 2001 a Cartoceto (Pesaro Urbino) viene presentato il Primo Censimento Nazionale su Teatro e disagio", promosso da ETI (Ente teatrale italiano), dall’Università di Urbino, da ENEA, dalla Cooperativa "Diverse Abilità" insieme alla rivista "Catarsi-Teatri delle diversità".
Questo progetto che ha portato all’edizione di un agenda ragionata delle esperienze di teatro handicap svolte su territorio nazionale e divise per regione e che costituisce il primo reale tentativo di indagare e catalogare le realtà che operano in quest’ambito. Organizzato per la prima volta nel 2000 “I teatri delle diversità” ogni anno programma una serie di incontri di formazione sugli stili di conduzione della ricerca teatrale nel sociale, interventi dei protagonisti delle esperienze sceniche presentate al pubblico, performance, spettacoli laboratori intagrati e film documentari. Basandomi in parte su questa agenda, in parte sulla mia ricerca e sulle mie conoscenze nel settore, vorrei tracciare un quadro di riferimento delle maggiori esperienze presenti tutt’ora su territorio nazionale. Partiamo proprio dalle regione Marche, dove nel 1993 nasce il progetto “Teatro degli esclusi”, un’esperienza portata avanti dal Teatro Pirata di Jesi (AN) in collaborazione con gli operatori e i ragazzi del Centro Sociale Aldo Moro di Fabriano, un centro diurno per portatori di handicap gestito dal Comune di Fabriano.
Per conto dell’Amministrazione Comunale di Fabriano, il teatro Pirata ha sviluppa tutt’oggi interventi di animazione rivolti a portatori di handicap ed un laboratorio teatrale permanente, riconosciuto dalla Regione Marche come laboratorio pilota relativo al tema del “Teatro e handicap”.Il progetto prevede anche la produzione e la circuitazione di spettacoli realizzati interamente curata, allestita e realizzata dagli stessi partecipanti diversabili (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.teatropirata.com).
Ci spostiamo in Lazio dove a Roma la compagnia Teatrale Integrata DIVERSE ABILITA’ è attiva dal 1995 prima come laboratorio teatrale protetto, poi come compagnia teatrale professionale, nata da un Progetto Europeo Horizon. Il gruppo, diretto dalla regista Alessandra Panelli è composto da operatori culturali, registi, attori e tecnici, sta realizzando da oltre sette anni sia attività didattiche e formative che artistiche e teatrali.
Nella stessa città opera anche l’Associazione Fuori contesto, un gruppo dove persone, disabili e non, lavorano insieme con l’intento di realizzare spettacoli che trasmettano messaggi di valore, attraverso emozioni intense nel gesto come nella parola.
Il loro spettacolo “Chi sogna non piglia pesci”, presentato dalla U.I.L.D.M. (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), sezione laziale Onlus, vede in scena venti attori, disabili e non, che nel teatro hanno trovato la motivazione e l’impulso necessario per una partecipazione attiva alla vita sociale. Lo spettacolo ha partecipato alla Rassegna Nazionale ‘Teatri delle Diversità’ della città di Mondragone (rassegna nazionale di opere teatrali ed esperienze artistiche contro l’esclusione e l’emarginazione sociale).
Da segnalare anche il laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli, promosso da Comune di Roma, Teatro di Roma e MIUR (Ministero Istruzione, Università e Ricerca) e coordinato da Roberto Gandini, che svolge laboratori nelle scuole al fine di integrare ragazzi disabili e non attraverso il teatro, corsi di formazione per insegnanti, attori, registi. Dal 1994 ad oggi hanno partecipato alle attività del Gabrielli 8.134 ragazzi di 324 scuole, di cui 1.788 con disabilità, producendo 103 spettacoli che grazie a 264 repliche sono stati visti da 105 mila spettatori.
In Toscana quest’anno Isole comprese teatro di Firenze ha organizzato e promosso il corso di formazione per attori e operatori nel teatro delle diversità. Si tratta di un progetto di attivita’ teatrale ed espressiva con valenza terapeutico- riabilitativa, attraverso tecniche del teatro sociale, rivolto a utenti con disabilita’ psichica e sensoriale dei Centri del Q.4 Albero vivo e Giaggiolo, e 15 allievi attori. Inoltre cura il sottoprogetto "Risvegli” che consiste in un laboratorio teatrale terapeutico per pazienti psichiatrici ,operatori e attori attraverso tecniche del teatro sociale, organizza la rassegna “I teatri dell’anima” ed ha prodotto gli spettacoli Corpo1Prologo (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.isolecompreseteatro.it). .
Per la Liguria cito invece l’esperienza della Cooperativa Polena di Savona, nata nel 2000 dall’esperienza di un laboratorio teatrale nell’ambito della sezione italiana del progetto Europeo “Horizon” approvato dalla comunità “Redancia”, che si è avvalso della collaborazione di referenti teatrali esterni tra cui: Pippo Delbono e Pepe Robledo (regista e attore della compagnia teatrale Pippo del Bono) e l’Accademia della Follia di Claudio Misculin.
Storica in Piemonte è la ricerca portata avanti dalla Compagnia Stalker Teatro di Torino, che ha sviluppato fin dall’inizio degli anni ottanta un qualificato studio sul linguaggio teatrale a fini socio-terapeutici coordinato con i Servizi Territoriali di Salute Mentale e dell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno/Grugliasco, e che attualmente ha realizzato un progetto pluriennale con gli operatori e gli ospiti del Centro Diurno di Cossato, in provincia di Biella. Un’altra importante e più recente realtà è quella di Voci erranti (associazione onlus con sede a Racconigi –TO, www.vocierranti.org), nata nel 1999 dal laboratorio teatrale svolto presso il Centro di Incontro “Il Germoglio” (un centro che coniuga l’esperienza quasi decennale proveniente dall’ex manicomio di Racconigi –TO, e dai suoi primi progetti di Comunità Terapeutica con i bisogni e gli spunti originati dalla coeva esperienza del Centro di Salute Mentale di Savigliano -TO), dalla compagnia di attori, registi, animatori ed autori di spettacoli compresa nel Progetto Cantoregi (compagnia teatrale fondata nel 1977 e con sede a Carignano-TO), e che ha portato allo spettacolo Voci Erranti, che da il nome all’Associazione che tutt’oggi porta avanti questo progetto e continua a realizzare spettacoli
Restando nella provincia di Torino, troviamo la compagnia Tribalico, anima autonoma dell’ associazione Au.Di.Do (Autogestione Diversamente Dotati) di Alpignano (TO), che nacse nel 1997 come laboratorio teatrale che intende considerare la diversità una risorsa piuttosto che un limite. Regista della compagnia è l’ attore professionista Alberto Valente; l’autore dei testi teatrali è Salvatore Smedile.Attualmente il gruppo è composto da 13 membri, di cui sei disabili. Gli ultimi spettacoli sono stati Horlandoh (2002), Merville (2004), Rinaldo (2005). Ci muoviamo in direzione est ed in Lombardia incontriamo Il Teatro la Ribalta di Antonio Viganò con sede a Lombardone (LC), che ha il merito di aver instaurato un solido rapporto di collaborazione con la compagnia francese “Oiseau Mouche” di Roubaix, l’unica compagnia composta interamente da attori disabili riconosciuta come professionista e sovvenzionata in Francia. Antonio Viganò ha infatti firmato la regia degli spettacoli Personnages, Excusez-le o il vestito più bello, No exit , lavori di straordinaria, che hanno conquistato il pubblico che ha avuto la possibilità di ammirarne tutta la straordinaria efficacia e poesia nell’ambito di numerose stagioni teatrali e rassegne teatrali italiane. In Veneto, La Piccionaia – I Carracci, Teatro Stabile di Innovazione (www.piccionaia.it), in collaborazione con l’Anffas – Riviera del Brenta e l’assessorato alla cultura del Comune di Mira (VE) ha dato vita da alcuni anni all’iniziativa ‘T&H progetti teatrali tra disagio e sociale. La ricerca sviluppata dalla compagnia sui territori della memoria personale, ha ispirato l’elaborazione del testo epico dell’Odissea e la messa in scena dello spettacolo omonimo ideata dall’attore e regista Mirko Artuso. Sempre in Veneto, va ricordato il “Progetto Sciamano” diretto da Claudia Contin (attrice e fondatrice, assieme a Ferruccio Merisi, della Scuola Sperimentale dell’Attore di Pordenone) un percorso di sperimentazione teatrale nella prospettiva della valorizzazione delle diverse abilità giunto al settimo anno di sviluppo che negli ultimi tre anni, allo sforzo sociale, artistico e scientifico, ha aggiunto anche una importante dimensione pedagogica, di formazione di aggiornamento, dedicata ad operatori che lavorano o lavoreranno nelle dimensioni teatrali e comunicative della differenza, e che comprende un laboratorio per gli utenti dell’ANFFAS di Pordenone ed un convegno-formazione sul tema. Spostiamoci nel sud della penisola dove in Puglia è iniziata già da ottobre a Bari la una nuova edizione del progetto ‘Teatro e Handicap’ curato dal teatro Kismet Opera di Bari e dall’associazione A.R.C.H.A. Il progetto coinvolge alcune persone disabili dell’Archa, che ne segue una cinquantina, ma anche attori, danzatori, educatori professionali e operatori volontari, che parteciperanno tutti al laboratorio ognuno con le proprie competenze. Il progetto Teatro e Handicap è stato avviato nel 1990 sotto la conduzione del regista Enzo Toma, uno tra massimi esperti a livello nazionale ed internazionale di Teatro con disabili e che, oltre a collaborare in qualità di docente con diverse Agenzie educative e Università italiane, ha fondato la compagnia “Maccabeteatro”(12). In Campania, in provincia di Caserta, per l’esattezza a Città di Mondragone, si svolge ogni anno la Rassegna Nazionale "Teatri delle Diversità", nata nel 2000 come tappa-prodotto di una ricerca personale e di gruppo condotta dall¹Associazione Agenzia Arcipelago Onlus, ossia di itineranti esperienze psicologiche, cliniche, sociali e teatrali compiute, a partire dal 1983 in luoghi e tempi diversi, a Napoli ed in altre città d’Italia. Un ruolo particolare a livello teorico e prassico, hanno avuto i numerosi laboratori, spettacoli e performances teatrali allestiti con utenti (pazienti psichiatrici, detenuti e tossicodipendenti in primo luogo), le ricerche, gli accadimenti espressivi e le riflessioni svolte all’interno dei contesti di reclusione e in campo didattico, le discussioni accademiche e approfondimenti con psichiatri, psicologi, attori, registi teatrali, sociologi, scrittori. In Sicilia troviamo l’esperienza del Teatro del Sole E.n.s, della compagnia “Bagnati di Luna A.I.P.D.”(13), e della compagnia “Lune inopportune”(14), nate rispettivamente nel 1989, nel 2000 e nel 2001 da un’intensa attività laboratoriale svolta dal Teatro Scalo Dittaino di Catania con con alcuni soci dell’E.n.s (Ente Nazionale Sordomuti), dell’A.I.P.D Associazione Italiana Persone Down) e della Comunità terapeutica assistita S. Antonio di Piazza Armerina. Queste realtà sono attualmente attive ed i loro spettacoli e sono presentati nell’ambito di raasegne e festival nazionali ed internazionali e convegni sul tema. Vorrei concludere questo excursus con l’Emilia Romagna, regione all’interno della quale è iniziata la mia attività di indagine delle realtà che operano nel teatro handicap sul terriotrio, per citare le maggiori esperienze portate avanti in quest’ambito negli ultimi anni. A Parma, il Lenz teatro (http://www.lenzrifrazioni.it), all’interno del progetto Shakespeare collabora con l’Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali coinvolgendo l’ensemble di Lenz Rifrazioni e un gruppo di attori con handicap intellettivi. Da questa necessità di fusione ha genesi un processo di ricerca teso ad approfondire l’espressività teatrale contemporanea e il significato dell’esperienza artistica nell’incontro tra gli attori disabili e gli attori della compagnia, che porta alla realizzazione dello spettacolo Ham-let, per la regia di Maria Federica Maestri. A Bologna è significativa l’esperienza del regista Nanni Garella con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Bologna Nord, che ha portato alla nascita dell’associazione Arte e Salute, alla formazione della compagnia Urziburzi, ed alla realizzazione degli spettacoli Sogno di una notte di mezza estate , I Giganti della Montagna , As you like it , Pinter. Atti Unici, che hanno segnato una ricerca riconosciuta nel 2004 con l’assegnazione del “Premio speciale Ubu” per il lavoro svolto con i disabili mentali sui grandi classici del teatro. Esemplare e storica è poi la ricerca svolta in quest’ambito dal Teatro Nucleo di Ferrara, compagnia fondata nel 1974 ad opera di Horacio Czertok e Cora Herrendorf, e che nel 1992 fonda il CETT, Centro per il Teatro nelle Terapie, dedicando un luogo specifico alla sua decennale esperienza nell’ambito delle terapie. Interessante e particolare è anche il percorso compiuto dall’Accademia della Follia (www.accademiadellafollia.it), fondata da Claudio Misculin, Angela Pianca, Cinzia Quintiliani nel 1992 a Rimini. È un progetto teatrale e culturale, formato da attori a rischio risultato di un percorso teorico e pratico condotto dal Velemir Teatro, che nasce nel 1983 a Trieste, nell’ambito dell’esperienza basagliana. Ultimamente ha realizzato il progetto spettacolo “Ardito Giulio Romano Italico Muscolini” nato dall’incontro tra la R.A.I. e l’Accademia della Follia decisi a entrare insieme nell’Ospedale Psichiatrico Giuridico di Aversa, rimanendoci qualche mese.
11.Rivista europea "Catarsi-Teatri delle diversità" diretta da Emilio Pozzi (docente di Storia del teatro e dello spettacolo alla Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino).
12.Cooperativa MACCABETEATRO -Via Lipari, 3 – 70014 Conversano (BA) Sorta nel 2002 grazie a un equipe di professionisti con accreditata esperienza nel settore Teatro e Handicap, si occupa di coordinare, gestire e allestire laboratori teatrali con disabili, percorsi formativi e studi teatrali, spettacoli ed eventi artistici in collaborazione con Enti ed Istituzioni pubblici o privati. La MACCABETEATRO proseguendo il percorso di formazione e ricerca nell’Area delle disabilità ha prodotto nel 2002 lo spettacolo Edipo, nel 2003 lo spettacolo Alcesti e nel 2004 gli spettacoli Filottete H e PinoccHio.
13.Ogni anno di laboratorio si conclude con uno spettacolo diretto da Monica Felloni e Piero Ristagno : Quello che le balene pensano degli uomini (000), Canto della terra che gira (2001), La ruota del pavone (2002), Passaggio d’Ali (2003), Appassionati (2004).
14. Spettacoli realizzati: 2002 – "nudiecrudi", 2003 – "Risonanze", 2004 – "Lettere a Theo"