Presentiamo qui i dati regionali e provinciali riguardanti il collocamento al lavoro dei disabili, e le cifre rappresentative per la scuola e la formazione.
Al 31/12/2001 i disabili, uomini e donne in Emilia-Romagna, complessivamente iscritti al collocamento sono 16.986. Di questi, sono immediatamente disponibili al lavoro 9.580.
Il maggior numero di essi risiede nelle province di Bologna e di Modena.
I posti di lavoro disponibili nei prospetti presentati da aziende private e pubbliche sono 12.968. La maggiore disponibilità è nel settore privato, con 11.048 posti.
Complessivamente i disabili già occupati in Emilia-Romagna al 31/12/2000 sono 21.863.
Una situazione che appare a prima vista sostanzialmente in equilibrio. L’offerta supera addirittura la richiesta, se osserviamo i dati riguardanti le persone disabili che si dichiarano immediatamente disponibili al lavoro.
Ma se partendo da questi numeri andiamo a vederne altri, quelli che descrivono i collocamenti effettivi, la situazione appare invece in condizione di stallo.
In Emilia-Romagna al 31 dicembre 2000 le assunzioni effettuate con criterio numerico sono state soltanto 137; quelle nominative (collocamento mirato) 1.868; quelle nominative per convenzione 258.
Al 31 dicembre 2001 assistiamo ad una leggera crescita di questi dati: i disabili assunti con criterio numerico sono stati 194; per indicazione nominativa 1.698; per convenzione 901.
Complessivamente nel 2000 sono stati assunti 2.263 disabili; nel 2001 le assunzioni sono state invece 2.700.
Lo strumento della convenzione è stato quello che di fatto ha portato all’incremento numerico registrato. Dopo l’assimilazione da parte di aziende e amministrazione pubblica delle nuove linee guida indicate dalla legge 68/99, tali convenzioni diventano concretamente operative. Dal  2000 al 2001 assistiamo ad un incremento numerico pari a 643 nuove stipule. Va però sottolineato l’aspetto peggiorativo riguardante l’incremento delle convenzioni, che vanno a creare una sorta di mercato del lavoro "protetto", paralello a quello "normale", e con questo non comunicante. Tale negatività è stata poi rafforzata dall’introduzione della "riforma Biagi" sul mercato del lavoro (art. 14). Questa tende ancora di più a smantellare gli ammortizzatori previsti dalla 68/99, e contenuti negli art. 11 e 12.
Queste considerazioni non riguardano direttamente i dati in esame che sono precedenti all’introduzione della"riforma Biagi", ma rafforzano la convinzione dell’esistenza di un trend d’esclusione dei disabili dal mondo del lavoro, concretizzatosi già in anticipo rispetto alla nuova riforma.    
Un’altra considerazione da fare riguarda la scarsa percentuale di mobilità delle liste di collocamento. Nel 2001gli iscritti su base regionale sono 16.986, coloro che si dichiarano immediatamente disponibili al lavoro 9.580. Coloro che iscritti a questa lista hanno trovato lavoro sono soltanto 2.700. Nonostante la disponibilità di 12.968 posti di lavoro. 

Dati provinciali

Nella provincia di Bologna gli iscritti al collocamento sono 3.247 al 31 dicembre 2002.
Nell’anno 2003 sono stati avviati al lavoro, con contratti di apprendistato, formazione lavoro, tempo determinato e tempo indeterminato 941 disabili. Di questi 458 sono stati assunti in condizione di convenzione. I dati si sovrappongono nelle percentuali a quelli regionali. Dal 2000 al 2003 cresce il numero delle convenzioni, passando dalle 52 del 2000, alle 458 del 2003.
Rimane sostanzialmente invariato il numero degli iscritti al collocamento: 3.312 nel 2000; 3171 nel 2001; 3247 nel 2002.
Cogliamo una discrepanza tra i dati forniti dal rapporto del 2003 su "I servizi della provincia di Bologna per le persone con disabilità", e quelli della 1a Conferenza Regionale sulle politiche dell’handicap.
Secondo la provincia di Bologna sono 728 gli avviamenti al lavoro effettuati nell’anno 2000, mentre i dati regionali riducono tale numero a 517, indicando in 382 gli occupati dopo 12 mesi. Qual è il dato reale?  

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