Carmelito Battiston è il muto maggiordomo di Zorry Kid, immensa parodia di Zorro creata dal genio umoristico di Jacovitti ( ). Carmelito è un simpatico personaggio dagli inquietanti balloons bianchi e vuoti, che accompagna con la chitarra le performance di Kid Paloma, l’identità segreta di Zorry Kid, e con estro e fantasia toglie dagli impicci il debosciato ballerino di flamenco fiancheggiando abilmente le azioni del vendicatore mascherato. È muto, è simpatico, è una fonte inesauribile di gag e battute. Uno dei volti del fumetto umoristico che guarda ai limiti fisici, psichici, intellettuali e caratteriali che rientrano nel mondo della diversità/handicap.
La deformazione fisica sembra essere una delle caratteristiche fondamentali dell’umorismo disegnato e no. Il fumetto ci presenta una schiera di ciechi, storpi, paralitici. Attraverso l’umorismo, nelle sue varie coniugazioni, il fumetto ha sottolineato una dimensione fondamentale riguardo alla diversità e all’handicap: nel rapporto con l’altro, con il diverso, nella sua rappresentazione, si ride, si sorride si sghignazza, si gioca ma tutto ciò è preceduto da una sostanziale accettazione della realtà dell’altro. L’altro esiste per quel che è. È parte costitutiva del mondo, ha un suo spazio. Affermazioni che sembrano banali ma sono tutt’altro che scontate. A riprova è curioso che nei fumetti non sia mai trattato il problema della riabilitazione o dell’inserimento guidato, pensato, progettato. Ci troviamo di fronte ad una trasfigurazione della realtà dove spesso ad un’evidente menomazione fisica o psichica si accompagna una caratteristica che rende simpatico il personaggio, che fornisce allo stesso una diversa abilità. Al gigantismo di Obelix o al nanismo di Asterix, per esempio, si accompagnano tutta una serie di caratteristiche positive che sembrano controbilanciare una fisicità non proprio perfetta.
Si ride e si sghignazza senza falsi pudori, senza pietismo. La striscia di B.C. ( ) mettendo in scena il suo Quaternario spoglio e lineare si preoccupa di rileggere i nostri tempi, tic e manie, facendo agire un simpatico gruppo di uomini e donne primitive. Due personaggi spiccano: il ciecuziente Clumsy Carp e Wiley, burbero con una gamba di legno. Clumsy Carp, alias quattorocchi, alias il Goffo è il primo ittologo della storia che passa intere giornate dedite allo studi dei pesci e alla loro protezione, mentre il sarcastico Wiley, filosofo e moralista nonché allenatore della squadra di baseball, non disdegna di scrivere improbabili pamphlet filosofici con oscuri titoli.
Altro simpatico svantaggiato è il noto Pietro Gambadilegno, grosso gatto antagonista di Topolino, creato nel 1930 da Floyd Gottfredson. Un personaggio che non compensa la sua menomazione con caratteristiche positive. Menomazione per altro lieve, tanto che con la storia Topolino e il boscaiolo, pubblicata nel 1941, Gambadilegno perde la sua gamba di legno e viene disegnato con entrambe le gambe. Pare fosse disdicevole e sleale che Topolino, per quanto più piccolo e apparentemente più indifeso, si scontrasse con un mutilato. Resta il fatto ogni tanto il disegnatore invertiva la gamba di legno lasciando perplesso il lettore.
Non sempre quindi la menomazione fisica si sposa con una sorta di grandezza d’animo o con caratteristiche positive; esistono personaggi in cui la menomazione fisica assume un connotato negativo e questo rende impossibili sia semplificazioni tipo buono = sano, malvagio = deforme o malato sia lo stereotipo buonista per cui ogni menomazione è compensata da una caratteristica positiva.
Obelix e Brutus (l’antagonista di Braccio di Ferro) sono affetti ambedue da gigantismo deformante, diverso è, di norma, il segno delle loro azioni.
Raramente però a questi personaggi si accompagna la categoria della sgradevolezza in nome del loro limite o della loro diversità. Anzi si trova con maggior facilità simpatia e complice condivisione.
Anche il limite intellettuale risulta avere una buona rappresentazione che spesso però si risolve in un diverso approccio alla realtà, a volte con sorprendenti risultati. È la parabola del Pippo disneyano (Goofy in lingua originale, ovvero un secco: sciocco!) o, sempre per rimanere in ambito Disney, di Ciccio, fido aiutante di Nonna Papera. Due personaggi, ad alto tasso di simpatia, eppure diversi rispetto al resto dei personaggi, di una diversità a tratti geniale, quasi da cultori del pensiero laterale. Fu il fumettista Andrea Pazienza in una sua simpatica e breve storia a mostrare in un luce diversa, tra l’alternativo e il freakkettone, la figura di Pippo nel suo: Perché Pippo sembra uno sballato?
Nel mondo dell’umorismo disegnato spiccano per incredibile simpatia ma anche per una vena di idiozia surreale Zero, esasperante compagno d’armi dello sfaticato Beetle Bailey, personaggio di Mort Walker oppure Oscar dell’allegra brigata di Braccio di Ferro di Segar.
Tutti personaggi che creano una sorta di corte dei miracoli che il fumetto umoristico, soprattutto nelle coniugazione grottesca, coltiva con impavida sfacciataggine. Ecco i personaggi del duo Magnus & Bunker, da Numero Uno, paralitico capocombricola della serie Alan Ford o la varia umanità del regno di re Maxmagnus.
Tra il grottesco e il crudele troviamo la striscia di Altan Cico & Pippo ( ), dove Cico è un uomo cieco dalla nascita accompagnato dallo scaltro e irriverente figlioletto, Pippo. “Pippo…” dice il padre toccando sulla testa il figlioletto. “Si?”. “Non senti la mancanza della mamma?”. “No” risponde Pippo. “Strano” riprende Cico. “Non lo mai vista” replica Pippo. “Nemmeno io” chiude Cico.
Anche Leo Ortolani, il papà di Rat-man, nelle sue collezioni Le meraviglie della natura non manca di colpire i luoghi comuni con umorismo acido, a tratti persino sgradevole, seppur attraverso una buon a gestione dei tempi comici permette al lettore meno abituato di non sentirsi aggredito dalle battute. L’humor nero, a tratti sarcastici, si incontra anche nella saga di Johnny Logan ( ) con una serie di emarginati, di disadattati che cercano di sopravvivere in una società che, come spesso accade nella realtà, si mostra impietosa e spietata. Uno sguardo severo, un sorriso di denuncia arriva anche dal bel volume Andi Andi ( ) di Alberto Preda e Franco Travi dove tra giochi verbali e grafici si mostra la quotidianità del portatore di handicap. Vignette dal sottotitolo esplicativo: “duellandi” ed ecco due persone affrontarsi a colpi di stampelle. “Stravagandi” e ad una carrozzella vengono applicati palloncini permettondogli di alzarsi in volo e sci per partecipare a gare sportive. Oppure il forte “fabbricandi” dove appare un medico dal ghigno malvagio impugnando un forcipe.
Il fumetto umoristico non ha lasciato inesplorata quasi nessuna delle lande della diversità e del limite, osservando tutto con un occhio attento in grado poi di narrare la diversità da più punti di vista, uno sguardo al limite e uno sguardo alle potenzialità che nascono dalla situazione diversa. Un approccio alla realtà che ha contribuito a rendere luminosa la definizione di diversabili. Un occhio che non rifugge tristezza ma non si da per vinto, come quell’uccellino nato dalla matita di Quino ( ) che con l’ala fasciata si incammina verso sud mentre il cielo è pieno di uccelli che volano nella stessa direzione.
Note
Zorry Kid appare nel marzo del 1968 sul Corriere dei Piccoli. Cfr. Stefano Gorla, El liberador de la cosa: Zorry Kid 20 anni dopo, in Fumo di China n.67, aprile 1999.
2 B.C. (Berfore Christ) è stato creata da Johnny Hart nel 1958 negli Stati Uniti ed è tuttora pubblicata.
3 Altan, Cico & Pippo. La crudeltà fatta in casa, Edizioni Glénat Italia, Milano, 1986
Personaggio creato da Romano Garofalo e Leo Cimpellin negli anni Settanta.
4 Alberto Preda – Franco Travi, Andi Andi, C.L.A.S. editrice, Bergamo, 1984.
5 Quino, Mondo Quino, Tascabili Bompiani n.236, Milano, 1981.
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