Sesso, amore & disabilità è stato presentato in anteprima nazionale al pubblico il 30 ottobre 2012 all’Auditorium Biagi di Sala Borsa a Bologna, all’interno della programmazione del Festival “Gender Bender”. Da allora si sono succedute varie proiezioni sul territorio nazionale, non ultima quella al Festival “Nati per vincere?” di Carpi, ad aprile 2013. Il documentario è stato richiesto anche per corsi all’Università di Bologna, e per corsi di formazione a esperti del settore, ed è disponibile per chiunque ne faccia richiesta.
“Salute, forse lo studio, forse il lavoro, però basta, non ci chiedete altro, perché che cosa volete? Vi si dà lo studio, la salute e il lavoro, volete anche il sesso? Cominciate a esagerare!”. Esordisce così Gabriele Viti, uno degli intervistati di Sesso, amore & disabilità, il film-documentario alla cui realizzazione ho collaborato, insieme ad Adriano Silanus, Priscilla Berardi, Raffaele Lelleri e Jonathan Mastellari, che mostra la storia di circa trenta uomini e donne, eterosessuali e omosessuali, di ogni età e stato relazionale, che si raccontano in prima persona davanti alla telecamera.
Il documentario porta per la prima volta sul grande schermo le tematiche della vita sessuale e affettiva delle persone disabili fisiche e sensoriali. All’inizio non sapevamo dove ci avrebbe condotto il progetto, non eravamo sicuri di poter trovare persone da intervistare che volessero rendersi così visibili, con nome, cognome, città di provenienza. Abbiamo lanciato un comunicato stampa per cercare intervistati, e le richieste sono state oltre le aspettative. Tre anni di lavoro, 50 ore di registrazioni video-filmate, e più di 9.000 chilometri percorsi in tutta Italia, sono diventati un docu-film di 105 minuti, che cerca di sfatare tabù, imbarazzi, silenzi, equivoci e pregiudizi. La forza del documentario è proprio il “metterci la faccia”, raccontarsi in un aspetto della propria vita intimo e riservato, per dare visibilità a un tema che passa sempre in secondo piano. Le persone disabili, le famiglie, gli insegnanti, gli educatori, gli amici, i volontari sono sempre impegnati tutti i giorni a risolvere alcune questioni pratiche: trovare ad esempio degli accompagnatori per gli spostamenti, o degli assistenti domiciliari, o non vedersi ridotte le ore dell’insegnante di sostegno… Ci si trova di fronte a barriere architettoniche, a barriere culturali, a diritti che vengono meno. Si è impegnati nella ricerca di una propria autonomia e vita indipendente, o si è preoccupati per il “dopo di noi”. Ci sono sempre questioni che sembrano avere la precedenza, e alla sessualità e all’affettività si riserva uno spazio e un tempo residuo. Invece anche le persone disabili, come tutti, vogliono e possono vivere la propria sessualità. L’essere umano tende naturalmente al piacere, al benessere fisico e affettivo, e l’idea che le persone disabili siano asessuate è stata finora un comodo alibi per risposte che la nostra società e la nostra cultura non sono pronte a dare.
Le narrazioni e le emozioni degli intervistati di Sesso, amore & disabilità sono uno strumento di informazione sia per chi non ha frequentazioni particolari con la disabilità, sia per chi la disabilità la vive quotidianamente. Spesso le persone disabili hanno assorbito dall’ambiente socio-culturale in cui sono immerse tanto pietismo e tanto distacco che finiscono per essere le prime a discriminare se stesse e a non mettersi in gioco. A volte non è neppure l’ambiente in cui vivono ad affievolire le speranze e l’idea di proporsi come partners, ma il bombardamento di immagini, commenti, opinioni che mostrano come ideale una bellezza, una perfezione e uno stile di vita che nel paragone con se stessi sembrano irraggiungibili.
Sesso, amore & disabilità tocca anche tanti temi ricorrenti nel mondo della disabilità: ad esempio la famiglia, l’autonomia, l’autodeterminazione di sé, la diversità dei corpi, la bellezza, le professioni educative. Non dimentichiamo che per trovare un/a partner servono occasioni, bisogna uscire, incontrare gente sempre nuova, anche più volte, per consolidare i rapporti e farsi conoscere. Ma molte persone che hanno serie limitazioni della mobilità di occasioni per uscire ne hanno poche, non hanno tanti accompagnatori e vivono in una notevole mancanza di privacy. Di solito si pensa la persona disabile inserita in un contesto assistenziale e riabilitativo, con dei Servizi e delle associazioni ad hoc, con degli spazi dedicati, degli adattamenti, dei bisogni speciali. Si fa fatica a immaginarla in un contesto del tutto normale. Il documentario porta in scena invece proprio l’aspetto della normalità, quei lati della vita e dei sentimenti che appartengono a tutti. O forse potremmo dire che porta in scena la diversità come un aspetto che riguarda tutti.
La conoscenza è la chiave di tutto. La visibilità. Ad esempio quando una coppia in cui c’è una persona con disabilità gira a passeggio con il partner, nessuno pensa che quello sia il partner: per tutti è la badante o al massimo un amico. Katia, una ragazza sorda, lamenta invece l’“audismo” delle persone udenti, che per comunicare vogliono sempre solo sentire, anche quando a parlare sono persone sorde, e non accettano di fare quel piccolo sforzo che sarebbe necessario per socializzare e unire i due mondi. Sulle persone non vedenti invece si possono avere timori di trovarsi con una persona totalmente dipendente da altri. Ci sono tanti dubbi, tante paure, tante distanze. Occorre conoscere e farsi conoscere, abituarsi alla e nella diversità. Sesso, amore & disabilità permette questa conoscenza, con volti, storie, sguardi, sorrisi, risate. La voce intima e non interpretata dei protagonisti è accompagnata da quella dei loro amici, familiari e partner e da quella di esperti e il video è montato come un collage in cui le interviste sono proposte lungo un percorso che tocca diversi temi, introdotti da brevi riflessioni fuori campo, dall’innamoramento alle difficoltà fisiche, dalla vita di coppia alle possibilità tecnologiche e mediche, dalla maternità agli stereotipi della società.
Sesso, amore & disabilità è promosso e realizzato dall’Associazione Biblioteca Vivente di Bologna, in collaborazione con le associazioni Centro Documentazione Handicap di Bologna ed Equality Italia, e con il patrocinio istituzionale della Regione Toscana, della Regione Veneto, della Provincia di Ferrara, della Provincia di Genova, della Provincia di Gorizia, della Provincia di Macerata, della Provincia di Milano, del Comune di Felizzano (AL), del Comune di Bologna, del Comune di Napoli, del Comune di Sassari, del Comune di Udine, del Comune di Venezia e dell’Ospedale Riabilitativo di Montecatone (Imola, BO).
Il documentario è stato realizzato completamente attraverso il volontariato e il crowdfunding, cioè il finanziamento dal basso da parte di persone che hanno creduto al progetto e hanno voluto versare una quota per contribuire. Il DVD ha sottotitoli in italiano per le persone non udenti, e in inglese, francese, spagnolo per una distribuzione europea. Inoltre è accompagnato da una traccia di audiodescrizione per le persone non vedenti.
L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto il progetto come “iniziativa di rilievo nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni”.
Per saperne di più:
www.sessoamoredisabilita.it
valeria@accaparlante.it
Continua a leggere:
- Il corpo degli altri
- 1. Un filo conduttore di trent’anni
- 2. Sessualità è Relazione, per realizzare compiutamente se stessi
- 3. Sesso, amore & disabilità (Pagina attuale)
- 4. Persone e immagini
- 5. “Chiudi gli occhi e guardami”: gli sguardi degli altri e gli sguardi delle famiglie sul corpo
- 6. “Questo corpo è mio, questo corpo mi appartiene”: il diritto al corpo
- 7. (S)exploring Disability: le differenze di genere, le strategie e l’educazione sessuale
- 8. L’assistenza sessuale in Europa: una ricerca comparata
- 9. Il cavaliere inesistente?