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Mattias

Io do scandalo:

– portando nuove idee e promuovendo le mie.
Questo a mio avviso è un gran bel risultato in quanto scavalca l’idea comune secondo cui la persona avente deficit è passiva, avente solo bisogno di mera assistenza e non in grado di portare né nessun contributo né alcuna ricchezza alla società. Nel dirlo penso anche a quando mi trovo con i miei amici con cui a volte organizzo per trovarci assieme per correre in kart, o anche per giocare a calcio oppure stare insieme fissando appuntamenti,
– creando le occasioni per attuare le mie iniziative.
Anche commentando questo titolo trovo importante evidenziare quanto io sia diverso dall’idea comune che s’è creata la gente nella testa delle persone aventi deficit, infatti sono in grado di prendermi i miei tempi e spazi; in ciò penso di essere notevolmente differente da quella categoria, penso anche a quando decido di prendere la bici, di trovarmi con gli amici per andare a magnà qualcosa o annà al cinema. In una occasione, sono addirittura arrivato al lavoro in bicicletta,è vero, ero solo con mio padre ma ugualmente mi sembrava di imitare le processioni di trionfo romane, tanto ero felice!
– quando disegno so mettermi in gioco mettendo in crisi stereotipi.
E’ vero che è già da un po’ che non do molto in questa pratica e tralascio questa branca, ma quando mi impegno e ci provo nonostante i miei limiti so con certezza che non bisogna dare nulla per scontato ne impossibile e anche se so che non è nell’idea comune del disabile avere un abilità creativa, è per me un bello scandalo!
– mi sono organizzato autonomamente prendendo il bus per fare la spesa e pagando alle casse automatiche.
E come si dice, dulcis in fundo questo è stato il mio capolavoro di scandalo, tanto che in seguito ho ragionato: quanti altri disabili riuscirebbero nella storica impresa? Io invece, nonostante le difficoltà create dall’ incidente a cui è conseguito il coma durato sette mesi che ho avuto, dapprima mentre i miei non c’erano ho guardato in frigo quello che era necessario comprare e cosa no. Poi ho preso i soldi necessari stando attento a eccedere un po’; mi sono fatto la mia lista mentale, mi sono preso l’autobus timbrando il biglietto e avvinghiandomi saldamente all’apposito corrimano sono poi allegramente arrivato alla meta del Centro Borgo. Lì ho comperato il necessario, pagando alle casse automatiche, pigliando il bus e tornando a casa una volta concluse le operazioni. Adesso quindi ho la consapevolezza di poter riuscire in tante cose. Dovete sapere che per me questo è un risultato che ha del clamoroso, erano ben dieci anni che attendevo questo grandioso successo e ri-acquisire una simile abilità nel quotidiano è una cosa talmente bella che è inimmaginabile. Meno male, che non c’erano altri clienti in quel momento, anche se in altre circostanze simili non ho avuto particolari problemi a far ingrossare un po’ la fila…

 




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