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Stefania B.

Io voto perché ritengo importante e fondamentale far valere le mie opinioni e per essere ascoltata con uno scopo ben preciso: mantenere e difendere dei diritti che, per i disabili ma non solo per loro, potrebbero andare perduti.
Voto anche nell’ottica di conquistare e ottenere nuovi diritti, per dare voce a quei diritti che non sono stati totalmente ancora messi in pratica. Di quali diritti sto parlando? Diritto per i disabili alla scuola e all’istruzione con la presenza di insegnanti di sostegno nelle classi, diritto al lavoro, diritto allo sport per tutti… tanto per citarne alcuni.
Strettamente collegato a questi diritti c’è poi la possibilità stessa di votare, di poter cioè entrare fisicamente nelle scuole e nei seggi elettorali.
A volte, per questioni di barriere architettoniche inadeguate, anche io mi sono ritrovata ad avere delle difficoltà di accesso e ogni volta che questo succede e mi trovo davanti al seggio, mi arrabbio molto.
Mi sento molto fortunata di avere la possibilità di votare in prima persona, nella consapevolezza che molti non lo possono fare. Per questo quando vado a votare lo faccio anche per mantenere i diritti di quelli che per le più diverse e svariate ragioni non votano all’esterno ma in casa.

L’ultima volta che sono stata a votare ad esempio, ho trovato difficoltà a capire il quesito sul Processo Breve e le Intercettazioni, temi politici non facili da trattare. Per quanto la persona disabile oggi non sia del tutto ignorante e abbia una certa cultura e possa accedere liberamente all’informazione, la politica resta complicata e non è mai alla portata di tutti. La politica, a mio parere, si esprime sempre in maniera poco accessibile, per quanto una persona sia andata a scuola, abbia studiato e frequentato corsi di vario genere, anche i più specializzati, affrontando e superando ogni tipo di difficoltà; per quanto sia un dovere per ogni singola persona tentare di uscire dalla propria ignoranza, per quanto una persona si possa informare, mettersi al corrente di quello che succede l’informazione soprattutto in politica sembra non essere mai abbastanza, che succede però? Di conseguenza che succede?
Certe persone non riescono a stare al passo con i tempi, quindi non arriveranno mai al passo con gli altri, per questi motivi la politica dovrebbe essere semplificata, come linguaggio, deve essere il più possibile resa accessibile quindi comprensibile per la collettività, anche ai più deboli, che ne pensate?




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