Skip to main content

 Intervallo n.3. Descrivere l’essenza. Due chiacchiere nel foyer con Attilio Palumbo, illustratore

Il teatro è un’arte antica che ha la peculiarità di svolgersi in presenza, che vive cioè nell’atto performativo, nella relazione attore-spettatore. Un’esperienza dunque, unica e irripetibile, difficile da documentare essendo la dimensione dell’incontro per sua natura sempre diversa. Come restituire questa caratteristica attraverso il disegno?
Per rappresentare un’esperienza teatrale prendo in considerazione gli elementi estetici e astratti come l’atmosfera, le luci e le ombre, i gesti, le musiche e le espressioni del corpo degli attori. Tutto questo si fonde e diventa l’input iniziale per realizzare le immagini. Seppur astratti diventano segno e colore. L’illustrazione non deve, a mio parere, raccontare o riassumere uno spettacolo bensì descriverne l’essenza, quella perlomeno che lo spettatore ha percepito come tale.

Tiergartenstrasse 4. Un giardino per Ofelia e La Fabbrica dei Preti sono gli spettacoli cui hai assistito in veste di spettatore oltre che di illustratore. Quanto ha inciso il tuo sguardo personale su quello artistico?
Ha inciso molto. Soprattutto in Tiergartenstrasse 4. Un giardino per Ofelia i temi trattati da sempre mi emozionano e coinvolgono particolarmente, lo sguardo personale ha prevalso condizionando il lavoro dell’illustratore.

Cosa ti ha colpito di più negli spettacoli che hai visto?
Ho un ricordo molto chiaro delle scenografie molto essenziali e delle luci non invadenti che mettevano in risalto l’azione delle attrici di Un giardino per Ofelia. Nel momento in cui ho realizzato le illustrazioni ho voluto riempire questa atmosfera, a tratti cupa, con fondi floreali e tinte pastello.

Che rapporto avevi con il teatro prima di partecipare al percorso? Eri abituato a frequentarlo come luogo di svago e divertimento o privilegiavi altri contesti?
Non ho avuto molte occasioni per andare a teatro in passato. Ho preferito sempre il cinema. Partecipare a questi spettacoli mi è piaciuto molto perché mi ha permesso di scoprire un tipo di teatro interessante, meno classico. Sarebbe stato bello se avessi potuto scoprirlo prima e avessi avuto la possibilità di imparare ad amarlo.

Pensi che il disegno e più in generale l’illustrazione possa agevolare l’incontro con altre esperienze artistiche per chi ha delle difficoltà cognitive e/o sensoriali?
Certamente. Le illustrazioni, partendo dalle emozioni vissute, raccontano in modo sintetico un’esperienza. Questa sintesi permette anche a chi ha difficoltà di comprensione di non perdersi in troppi elementi. Il messaggio, anche se a volte può essere metaforico, è maggiormente accessibile.



Categorie:

naviga: