Il ruolo degli editori è fondamentale perché spetta loro il compito e la responsabilità di scegliere ciò che possiamo trovare in libreria o in biblioteca e che, quindi, come lettori possiamo raggiungere.
Un ruolo importante, questo, perché incide fortemente nella definizione del processo e nella formazione culturale di un popolo.
Ma quali sono le riflessioni che portano una casa editrice a scegliere di pubblicare un libro piuttosto che un altro?
Quali i ragionamenti che stanno alla base della costruzione di un catalogo che non è solo un insieme di titoli ma il vero e proprio progetto editoriale?
Abbiamo chiesto a tre editrici (non volutamente ma significativamente sono tutte donne) di raccontarci il loro punto di vista e la loro esperienza.
Continua a leggere:
- Achtung?
- 1. Come (NON) dirlo ai bambini. Non se ma come
- 2. L’uomo è un nodo di storie. Il bisogno delle storie e delle narrazioni
- 3. La vera mala educación? Adulti incompetenti e bambini soli su internet
- 4. Con un occhio chiuso. Ciò che gli adulti vorrebbero dai libri per bambini
- 5. La morte non è cosa da bambini?
- 6. Le case editrici (Pagina attuale)
- 6.1. Il diritto di gustare il sapore della verità
- 6.2. Strumenti per scegliere e per pensare
- 6.3. I libri come strumento di conoscenza
- 7. L’esperienza degli autori
- 7.1. Le parole giuste
- 7.2. Pesi massimi e segni leggeri
- 7.3. Offrire ai bambini la varietà delle differenze
- 7.4. Zio, perché scrivi?
- 8. Alcune esperienze di lavoro
- 8.1. Gianporcospino è in gran buona compagnia. Come parlano di disabilità i libri per bambini e adolescenti
- 8.2. Leggere comodi libri scomodi
- 8.3. Formare una coscienza storica: le gocce di memoria
- 8.4. Non guardare, non sta bene
- 9. La metafora dell’arte
- 9.1. A nessun bambino si nega una poetica
- 9.2. “Facciamo finta che…”. Incontro, gioco e ascolto per parlare a teatro di quello che ci pare e piace
- 10. 49 libri da (NON) leggere