“Le mie prime impressioni sono state ottime, mi hanno subito accolto e mi sono sentita utile e parte del gruppo. La prima difficoltà superata è stata cercare di fare capire il mio linguaggio, ero pronta a ripetere più e più volte le cose per arrivare a questo obiettivo e, alla fine, ho raggiunto la meta prefissata. Invece, la prima consapevolezza è stata che nelle scuole bisogna essere pronti a rispondere a qualsiasi domanda, anche a quelle più personali, ad esempio Come fai ad andare in bagno?. Questa è stata la prima domanda che mi hanno fatto i bambini e io ho risposto senza paura, perché è così che bisognerebbe fare. Parlando di incontri nelle scuole, il mio primo incontro è stato in una scuola elementare, dove ho interpretato la parte della Signora Locomotiva, mi sono sentita attiva e coinvolta. Mi sono molto divertita, soprattutto quando tenevo i bambini in braccio, con i quali sono passata dall’essere portata al portare. Ho sentito il contatto diretto con il bambino e questo mi ha fatto davvero un gran piacere”.
Tatiana Vitali
“All’inizio non mi piaceva molto l’ambiente del CDH, non riuscivo ad ambientarmi. Ricordo che all’inizio ci hanno fatto fare una cosa carina: ci hanno fatto dipingere i termosifoni; Manuela mi ha aiutato a dipingere insieme ai ragazzi del Servizio Civile. Sono stato contento del lavoro che ho fatto: è da allora che mi sono integrato, poi ho cominciato a scrivere le mie prime storie (Le avventure di Joe Black)”.
Ermanno Morico
“Ero abituata a stare in piccoli gruppi, invece, arrivata qui, mi sono trovata all’interno di un grande gruppo e avevo difficoltà a inserirmi. Piano piano, ho iniziato a superare le mie paure, a scoprire le mie vere capacità. Ricordo che il gruppo mi faceva parlare molto. Mi ha colpito il fatto che mi facevano ripetere fin quando non venivo capita!”.
Stefania Mimmi
“La cosa che amo di più del Progetto Calamaio è il fatto di lavorare a scuola tra i bambini! Il mio modo di fare animazione è più personale: quando vado a scuola, porto quello che ho imparato in questi anni facendo animazione e lo miglioro sempre di più”.
Tiziana Ronchetti
“Dopo anni passati in casa, venire in contatto con altre persone mi ha destabilizzata, ero molto imbarazzata. Poi ci ho messo poco tempo a instaurare un buon feeling con tutti, persone con disabilità e non, mi sono sentita accolta. Io non avevo mai fatto niente di tutto quello che si faceva al CDH, cioè non sapevo cosa volesse dire fare l’animatrice nelle scuole. Dopo tanto tempo di formazione interna, sono andata per la prima volta nella scuola materna o elementare (non ricordo con precisione) ed è stato traumatico. Poi gli educatori mi hanno aiutata nel prendere consapevolezza dei miei limiti e capacità, e così ho ripreso ad andare nelle scuole. Sono stati anni veramente felici, spero ce ne saranno tanti altri”.
Lorella Picconi
“Ho cominciato qui al Centro Documentazione Handicap a chiedere aiuto, con la consapevolezza che è necessario saper chiedere. In più ho preso consapevolezza delle mie capacità e ho capito di poter portare avanti i miei desideri come andare in vacanza da solo”.
Diego Centinaro