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1. Presentazione

a cura di AILeS, Associazione per l’Inclusione Lavorativa e Sociale delle persone svantaggiate

I contributi e le riflessioni sul senso e l’agire della cooperazione sociale prodotte dalle realtà aderenti ad AILeS-Associazione per l’Inclusione Lavorativa e Sociale delle persone svantaggiate- e raccolte nelle pagine di questo numero nascono in tempi non sospetti, fuori da una sovraesposizione mediatica che ha dilatato l’ombra di “casi” degenerati a tutto il settore e dato voce nel dibattito pubblico a posizioni punitive a prescindere.
La premessa che rinforza i ragionamenti presentati sta nella consapevolezza che la cooperazione è un bene costituzionale. Gli articoli 45 e 118 sanciscono la protezione di queste forme di auto-organizzazione libere e civili da parte dei cittadini.
E’ un patrimonio non solo di chi direttamente vi prende parte o ne fruisce ma di tutta la collettività, capace di fronteggiare meglio di altri la durezza della crisi economica. E’ un patrimonio storico che, dalla forza della propria tradizione, si confronta con le istanze del presente e le sfide del futuro. La cooperazione sociale deve essere capace di ripensarsi e rigenerarsi per poter contribuire a ridisegnare un orizzonte culturale dove trovi posto la dimensione dell’umano oltre che continuare ad essere una fonte di reddito e lavoro.
Per chi opera a contatto diretto con le persone maggiormente fragili e vulnerabili, tenere aperti spazi di riflessione e discussione continua sul proprio operato è esigenza vitale. Il lavoro sociale esprime la sua qualità nella misura in cui è capace di presidiare con costanza ciò che realizza. E questo presidio non si esercita solo con le necessarie funzioni di controllo interno ed esterno ma anche con la costruzione di contesti in cui le esperienze vengono riprese e diventano materia per un confronto schietto e profondo sugli indici di positività che sono capaci di esprimere e soprattutto sugli aspetti deboli, più critici che segnalano aree di standardizzazione e involuzione e quindi bisogno di cambiamento.
Per questi motivi, fin dall’inizio della sua costituzione AILeS ha fatto dell’incontro reciproco e dello scambio di idee e pratiche uno dei suoi tratti distintivi. Negli ultimi due anni in particolare, le realtà aderenti hanno realizzato un percorso di incontri periodici imperniato su alcuni dei nodi tematici ritenuti più utili ad inquadrare oggi l’essere cooperatori sociali, a partire dall’esperienza diretta dei soggetti coinvolti collocata e storicizzata in uno sfondo geografico e sociale come quello del territorio bolognese.
I contenuti su cui il confronto si è focalizzato possono essere collocati in quattro contenitori che rispettivamente hanno a che fare con: la dimensione associativa e senso di appartenenza alla propria cooperativa e al mondo cooperativo; le condizioni interne ed esterne per un lavoro soddisfacente e di qualità; la necessità e la capacità di innovare ed innovarsi; il rapporto fra la cooperazione e la Pubblica Amministrazione soprattutto nella possibilità di realizzare una co-progettazione reale.
Il mondo valoriale di riferimenti, i pezzi del proprio fare, le questioni che quotidianamente si è chiamati ad affrontare, le piste da percorrere: tutto questo si è intrecciato durante gli incontri del gruppo che ha potuto anche contare su voci autorevoli e vicine per dare al materiale trattato una valenza “universalistica” capace speriamo di suscitare un interesse più ampio.



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