Partecipanti:
– 7 animatori con disabilità
– 2 educatori
– 2 volontari
Durata del laboratorio:
2 ore circa
15 minuti di riscaldamento
1:15 minuti di attività
30 minuti di condivisione
Luogo:
ampia stanza
Obiettivo generale:
acquisire consapevolezza del proprio corpo
Obiettivi specifici:
– riconoscimento e analisi delle proprie qualità
– creazione di relazioni, condivisione
Attività
1) Riscaldamento: il riscaldamento è stato fatto in tutti gli incontri. Un momento indispensabile per creare un contesto accogliente e positivo e per risvegliare il corpo attraverso semplici gesti e stimolare la concentrazione con dei giochi.
2) Descrizione di sé: ogni partecipante ha descritto se stesso in forma scritta, successivamente ha condiviso il lavoro con gli altri.
3) Disegno di una persona immaginaria o reale, e descrizione e spiegazione.
4) Condivisione: come ci siamo sentiti nell’attività in gruppo, difficoltà emerse.
Materiali:
fogli, biro,matite colorate, scotch
Importante: abbiamo deciso di inserire la durata del laboratorio, quantificandola in minuti e ore, per realizzare una scheda tecnica completa. In realtà molti di questi incontri si sono allungati. Come spiegato nell’intervista, avere la possibilità di dedicare più tempo, senza l’ansia della risposta immediata e potendo lasciare ai partecipanti lo spazio giusto per rielaborare i vissuti, è stato fondamentale per la riuscita del percorso.
Commenti dei partecipanti
D: Io adoro disegnare. Ho disegnato me stessa, così, come penso di essere. Poi una volta in cerchio con gli altri, nel momento della condivisone, ho fatto molta fatica, ho trovato difficoltà a trovare le parole. Molto più facile è stato fare l’altro disegno: ho disegnato mio padre, con la maglietta di Superman e l’ho descritto agli altri nei minimi dettagli… L’altezza, le mani grandi, gli occhiali, i suoi movimenti usuali… Un po’ come vorrei essere anche io!
G: La qualità del disegno non è eccezionale, ma sono contento perché l’ho fatto da solo. La persona che ho disegnato è di fantasia, è in piedi e il suo corpo funziona bene. Io invece sono in carrozzina, anche se vorrei non esserci. Tutti mi dicono che sono uguale agli altri, anche se in realtà io mi accorgo che non è proprio così.
L: Ho disegnato un personaggio di fantasia, probabilmente un alieno, con un grande seno e delle gambe lunghe. Molto colorato. Descrivere me stessa non è stato facile, ma sono riuscita a tirare fuori le emozioni perché sono spesso da sola e non parlo con nessuno, in questo contesto invece qualcuno mi ascolta. Probabilmente ho disegnato un alieno perché vorrei essere totalmente cambiata, vorrei un seno più prosperoso, lo stomaco più piccolo e… tanto altro.
Continua a leggere:
- On the road
- 1. Qual è la percezione che hanno del proprio corpo le persone con disabilità?
- 2. Sulla propria pelle: le ragioni di un laboratorio
- PRIMA PARTE
- 3. Il corpo che comunica. L’immagine che abbiamo del nostro corpo è parte integrante della nostra identità. Nominare, conoscere, comprendere il corpo
- 4. Scheda tecnica/“Il mio corpo e il corpo che vorrei” (Pagina attuale)
- 5. “Sono dov’è il mio corpo”
- 6. Scheda tecnica/“Dicono di me…”
- 7. L’intervento corporeo nella relazione d’aiuto: il counseling biosistemico
- SECONDA PARTE
- 8. Il corpo tra limiti e possibilità. Il corpo che può e il corpo che non può. Il corpo che non sa fare, il corpo che sa fare, il corpo che sa fare se ci sono le condizioni giuste
- 9. Scheda tecnica/“I limoni”
- 10. “Ma io il corpo lo uso?”
- 12. Il corpo: limiti e accettazione
- 13. Scheda tecnica/“Lo specchio”
- 14. Corpi che cambiano forma
- TERZA PARTE
- 15. Il corpo e i piaceri. Il corpo che desidera e sogna. Il corpo che fa e agisce, il corpo che riceve e accoglie
- 16. Scheda tecnica/“L’asciugamano”
- 17. L’esperienza di una volontaria
- 18. Scheda tecnica/“Massaggi Trager”
- 19. Trasferire sensazioni: il metodo Trager
- 20. Scheda tecnica/“Il Reiki”
- 21. Essere canali dell’energia vitale
- 22. La voce dei partecipanti
- 23. Bibliografia di riferimento