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Viva la rai! Superabile, Febbraio 2012

A Sanremo la performance di Simona Atzori, che porta la sua disabilità sul palcoscenico più seguito della televisione italiana. Come più di 40 anni prima aveva fatto Pierangelo Bertoli. Anni che non sono passati invano
collage di foto di Simona Atzori

La sbornia di cinque giorni, da festival nazional-popolare della canzone, devo ancora smaltirla.

Tutto previsto, dalle incursioni di Celentano alle varie farfalline: serate passate senza scossoni, come in ogni febbraio a Sanremo che si rispetti. Forse qualcosa di nuovo in realtà l’ho visto… Nell’apertura della quarta serata sul palco dell’Ariston è comparsa una sinuosa quanto particolare ballerina, accompagnata da una coreografia di forte impatto. Simona Atzori, questo il nome dell’artista, è entrata nelle case di sedici milioni di italiani in prima serata, con questa performance.

Sicuramente non affronterò le tematiche tecnico-coreografiche del balletto (non è proprio il mio campo…) ma vorrei evidenziare un fatto culturale interessante. La disabilità di Simona mi ha riportato alla mente un’Italia, e una Rai, ancora in bianco e nero. Nel 1971, sulla stessa rete, il cantautore Pierangelo Bertoli metteva in crisi i coreografi della tv di stato, vedere per credere… Ammirevole lo sforzo di quelle belle ragazze atto a coprire quella scomoda carrozzina!

Facile dire che questi quarant’anni non sono passati invano. Evidente il processo di cambiamento nell’esposizione mediatica della disabilità. Dall’imbarazzo collettivo per la disabilità di Bertoli fino all’evidente gioco di immagini che finiva per evidenziare l’handicap della Atzori, un passo in avanti che reputo positivo e di buon auspicio. Voi cosa ne pensate? Scrivete a claudio@accaparlante.it o contattatemi nella pagina facebook. (Claudio Imprudente)




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