Venerdì è uscito nelle sale un nuovo film francese che ha fatto scalpore. Campione d’incassi nei cinema dei nostri cugini transalpini "Quasi amici" è una storia tratta da una vicenda realmente accaduta. Il tema è la disabilità. Non potevo proprio esimermi dal correre a vederlo, così il mio sabato passato è trascorso in un noto cinema bolognese di via indipendenza. Il risultato è stato molto positivo, ho passato due ore davvero divertenti, con spunti molto ironici e incisivi.

Il nucleo del film è il rapporto di confidenza ed amicizia che nasce tra un disabile grave benestante (ex avvocato di successo) ed un ragazzo di colore in cerca del permesso di soggiorno. La storia è una continua uscita dagli schemi educativi e formativi canonici, le differenze socio-culturali tra i due protagonisti sono la forza e la complicità che educano e sensibilizzano il loro contesto. Il film risulta privo di pietismo, sentimentalismo e buonismo, cosa affatto non scontata quando si trattano questi delicati argomenti per un pubblico di massa. Per questo risulta più vero, autentico. Credo anche sia una buona base di partenza, trattando a così ampio raggio il tema della disabilità, per iniziare a parlare di qualcosa che vale più dell’azione: la relazione.

Vorrei concludere con una battuta di Driss (il ragazzo di colore) che sembra banale, ma credo testimoni bene il rapporto di fiducia ed ironia esistente tra i due… a tempo di rap "non dare il cioccolato/ ad un handicappato!". Buona visione! Scrivete i vostri commenti a claudio@accaparlante.it oppure sulla mia pagina Facebook. (Claudio Imprudente)

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