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Mirto di Sardegna – Superabile

Tutte le volte che devo preparare le valigie per andare in Sardegna, mi chiedo: come sarà l’accoglienza questa volta?Infatti sono venuto altre volte in Sardegna, con l’equipe del Calamaio, ad incontrare alunni ed insegnanti delle scuole. Ma mai come questa volta ho sentito che la soluzione vera, direi, a qualsiasi problema, anche al tema dell’handicap, è alla portata di tutti, perché è nella comunità e nel fare comunità.
Calangianus è un piccolo paese, grazioso ma anche industrioso, orgoglioso delle sue bellezze e delle sue tradizioni. Bambini, adulti ed anziani ci hanno accolto e hanno fatto di tutto per renderci il soggiorno piacevole. E’ dalla forza e determinazione di genitori come Maria Paola o dalla professionalità e dedizione di insegnanti come Antonella che possiamo partire per un cammino di qualità verso un’integrazione possibile, un’integrazione ed un benessere che non tocca solo chi parte svantaggiato, ma tocca tutti. La comunità tutta deve accogliere la sfida dell’integrazione, deve sempre più imparare a sostenere le famiglie e la scuola, a non lasciarle sole, perché il dovere dell’educazione e della partecipazione alla vita sociale anche di persone che rischiano di essere svantaggiate ed emarginate, siano sentiti come impegni di tutti. Forse in un paese come Calangianus, dove tutti si conoscono, che è quasi una famiglia allargata, può essere possibile questo tipo di integrazione vera, dove nessuno è lasciato solo. Se pensiamo con una metafora che l’handicap sia pesante come una tonnellata, è ovvio che qualsiasi persona, qualsiasi famiglia lasciata da sola ne risulterà schiacciata: se invece impariamo a dividerci il peso, se c’è una comunità pronta a condividerlo, questo verrà ad essere diviso per cento, per mille o diecimila…cosicché sarà molto più facile da portare.
L’handicap non è un problema irrisolvibile, anzi: ognuno può ridurlo partecipando, sostenendo le famiglie, le associazioni come l’ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi), la Consulta delle Famiglie, le cooperative sociali, la scuola…
“Sostenere” non è una cosa speciale ma è alla portata di tutti: vuol dire dare un’ora di volontariato, fare festa insieme, mangiare il pane carasau insieme, giocare insieme, lavorare insieme, condividere innanzitutto i piaceri della vita, che in Sardegna sono tanti e tanti…E’ questo essere comunità che a Calangianus come dovunque è la vera soluzione: sono convinto quindi che il lavoro per l’integrazione ad opera delle famiglie, della scuola, dei volontari sia una crescita di benessere che tocca veramente tutti perché è la comunità a beneficiarne, e non solo i cosiddetti svantaggiati…L’handicap allora non è un terreno speciale, solo per addetti ai lavori, non è una riserva indiana…ma è una forma di allenamento che rende più forti, una palestra che ci prepara per affrontare qualsiasi sfida, un punto di vista sui valori veri, una specie di liquore di mirto che condensa il meglio della terra… E che dire…buon mirto a tutti!

Claudio Imprudente
(claudio@accaparlante.it)
 




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