Quando ho letto il titolo della sette giorni di Cesena dedicata all’educazione ed alla pedagogia, “Serve l’educazione?”, volutamente ironico e retorico, mi è venuta in mente una seconda domanda, altrettanto retorica: “chi rema contro?”. Ovvero, è un comune che organizza un evento simile, riconoscendo tutta la centralità che merita all’educazione, a remare contro (e a combattere contro i mulini a vento) o a farlo è chi si ostina a svilire l’importanza della stessa e a collocarla a margine delle priorità vitali della nostra società?
E’ questa sorta di resistenza diffusa a certe derive (chiamiamole così, per rimanere in tema acquatico…), questo impegno “nonostante tutto” che mi ha spinto a dedicare questo articolo alla Settimana dell’educazione e della pedagogia che si terrà, appunto, a Cesena dal 16 al 22 novembre.
Il programma è davvero articolato e prevede la partecipazione di tantissimi relatori, tra amministratori pubblici, docenti, artisti, psicologi, pedagogisti, ecc.
Il convegno si articolerà in tavole rotonde, laboratori e seminari di approfondimento, accompagnati da proiezioni di film, spettacoli teatrali, mostre e animazioni per famiglie. Tutti gli eventi saranno a ingresso gratuito e aperti a tutti coloro che sono interessati ai temi dell’educazione (in particolare insegnanti, genitori, studenti, bambini, operatori culturali e sociali…).
L’obiettivo della Settimana cesenate è quello di soffermarsi a riflettere e discutere di pedagogia e educazione, toccando temi trasversali quali l’identità, l’integrazione, la partecipazione, la multiculturalità, la disabilità, abbracciando diverse discipline che vanno dalla sociologia alla filosofia, dall’antropologia all’economia, fino all’arte e l’architettura. L’evento è organizzato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Educative e Giovanili del Comune di Cesena, in collaborazione con l’Università degli studi di Bologna. L’iniziativa, promossa in occasione del ventennale della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia (firmata il 20 novembre 1989), è patrocinata da Unesco e da Unicef.
La Settimana cesenate prevede, come si diceva, anche un approfondimento sull’integrazione scolastica degli studenti con disabilità.
E’ di pochi giorni fa, peraltro, una lettera indirizzata da F.I.S.H. e F.A.N.D. al Ministero della Pubblica Istruzione, nella quale si fanno presenti i danni arrecati dalla recente riforma scolastica alla qualità dell’inclusione scolastica dei disabili. La lettera, con la quale si chiede la disponibilità ad un confronto, denuncia, in particolare, il sovraffollamento delle classi in cui è iscritto un alto numero di alunni con disabilità; i tagli eccessivi alle ore di sostegno didattico; la scarsa formazione dei docenti di sostegno e curricolari; l’ assenza di logica nell’assegnazione dell’insegnante di sostegno e la mancanza di omogeneità e di linee guida per uniformare i servizi di assistenza sull’intero territorio nazionale.
L’evento di Cesena servirà anche ad approfondire questi nodi critici inserendoli, giustamente, in un discorso più ampio, che riguarda l’educazione di tutti.
Per una settimana, quindi, Cesena diventerà la capitale dell’educazione e della pedagogia, con la volontà esplicita di essere crocevia di un dibattito a livello nazionale il quale, dopo le forti proteste di circa un anno fa, ha perso centralità e priorità nel dibattito pubblico e politico: eppure gli effetti più sensibilmente deleteri della riforma scolastica devono ancora manifestarsi in tutta la loro portata (ancora?…).
Spero che questo articolo possa servire a diffondere l’iniziativa e a favorire una partecipazione massiccia: le manifestazioni di piazza sono importanti e vitali, ma anche questa di Cesena, seppur senza corteo, ha un valore di protesta e proposta alto e forte. Partecipate, se potete, o almeno diffondete la notizia.
Per ulteriori informazioni e per prenotazioni:
Centro Documentazione Educativa del Comune di Cesena, tel. 0547 638616, cde@comune.cesena.fc.it
Quanto a me, come sempre, potete scrivere a claudio@accaparlante.it o cercare il mio profilo su Facebook.

Claudio Imprudente

 

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